Può accadere di non essere ammessi agli esami di maturità. Ciò avviene in particolari circostanze, ovvero quando vengono meno alcuni requisiti. Per stabilire l’ammissione degli studenti all’esame di stato il consiglio ne verifica o meno la sussistenza e procede con l’ammissione dello studente o della studentessa. Solitamente la decisione viene accettata (probabilmente non di buon grado) e ci si iscrive nuovamente al quinto superiore, per poi sperare di ottenere l’ammissione l’anno successivo. In questo caso, invece, uno studente ligure ha fatto ricorso al Tar della Liguria e non solo l’ha vinto, ma ha anche superato gli esami di Maturità ottenendo il diploma. Ma come sono andati esattamente i fatti?
Requisiti di ammissione agli esami di maturità
Secondo quanto disposto dal ministero dell’Istruzione, gli alunni ammessi alla maturità devono possedere i seguenti requisiti:
- una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina. Anche se l’ultima parola spetta sempre al consiglio di classe, che può sempre ammettere uno studente che in una sola disciplina abbia conseguito un’insufficienza
- una votazione non inferiore a sei decimi in condotta (questo requisito non prevede eccezioni)
- la frequentazione delle lezioni per almeno tre quarti del monte ore annuale
Ragazzo non ammesso vince ricorso e ottiene il diploma
E’ per la mancanza del primo requisito che lo studente della quinta classe di un liceo statale di Genova protagonista di questa vicenda non era stato ammesso agli esami di stato. Era stato infatti bocciato per le insufficienze di fine anno. Ma non si è buttato giù: ha deciso di presentare apposito ricorso al Tar contro il Ministero dell’Istruzione. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha sospeso gli atti con cui la scuola aveva disposto la sua bocciatura e gli ha concesso di sostenere gli esami con riserva.
Grazie a questo, il ragazzo si è presentato davanti la commissione, sia per sostenere le prove scritte che il colloquio orale. Ribaltando di fatto la propria situazione ed ottenendo la tanto sognata maturità.
Questa la motivazione espressa dal Tar della Liguria
“Il giudizio della Commissione d’esame supera e assorbe il precedente giudizio negativo d’inidoneità formulato dal Consiglio di classe, determinando l’integrale soddisfazione dell’interesse sostanziale del ricorrente a ottenere il titolo di studio“.
I giudici amministrativi che si sono occupati del caso avevano specificato:
“Va considerato che, nelle valutazioni finali, il ricorrente ha conseguito una sola insufficienza grave e quattro insufficienze lievi. L’adozione delle chieste misure cautelari consentirebbe al ricorrente di evitare ingiusto pregiudizio nel caso di accertamento dell’illegittimità della sua esclusione dall’esame, senza – in ogni caso – alcun nocumento per l’amministrazione scolastica“.
Per la serie “tutto è bene quel che finisce bene” il ragazzo, che solo qualche settimana fa aveva contestato la decisione del Consiglio di Classe ed i relativi scrutini (non aveva neanche visto attribuirsi il credito scolastico), è stato promosso e si è diplomato insieme ai suoi compagni di classe.
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