Studentessa trans contro la scuola: il caso
Dopo lo studente del liceo romano a cui è stato respinto il compito a scuola, di cui vi abbiamo parlato proprio recentemente, un’altra brutta vicenda fa discutere e riguarda una studentessa trans che frequenta la scuola in Sardegna e ha deciso di parlare proprio dopo aver letto quanto accaduto nella Capitale: “Appena ho letto la notizia ho sentito al telefono i miei amici della Rete degli studenti medi e del Cavour: è inaccettabile quello che è successo – ha dichiarato la ragazza al Corriere della Sera – Purtroppo certe situazioni non sono nuove: ci sono poche scuole con la carriera alias, alcune la concedono ad personam, ma questo significa che non c’è un metodo che ti assicura di essere protetto“.
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Studentessa trans contro la scuola: cos’è successo
La ragazza dice che nel suo istituto tutti sanno del suo cambiamento, tuttavia non ha alcun diritto di rivendicare la sua identità, a prescindere dal supporto di professori e della totalità dei compagni, cosa per la quale si ritiene molto fortunata. I suoi colleghi la chiamano al femminile e questo non succede sempre, perciò da un lato ha trovato delle persone al suo fianco che la sostengono. “Al momento da molti professori vengo chiamata col nome anagrafico – ha continuato –, e i pronomi del mio genere anagrafico, e non posso contestare la cosa se non a livello personale. Recentemente mi è stato proibito l’utilizzo del bagno delle donne, nonostante ci fosse intesa con le ragazze del piano, e questo ha fatto sì che io sia relegata a un bagno distinto che non mi fa sentire integrata. E quando mi diplomerò senza carriera alias dovrò far rettificare tutti i documenti“.
Studentessa trans contro la scuola: cosa bisogna cambiare
Ricordiamo che la Carriera Alias conferisce dignità alle persone che hanno iniziato un percorso personale di transizione ma che ancora dovevano subire la frustrazione di essere identificati con il genere di provenienza. Così facendo gli allievi possono anche scegliere il proprio nome di elezione, facendosi così chiamare in questo modo da prof e compagni di classe e adattando la modulistica ufficiale dell’istituto. Sono ancora poche però le scuole che hanno introdotto questa carriera, non dando modo così ai propri iscritti di potersi identificare nel modo che preferiscono. “Non è solo questione di identità e rispetto ma anche di pane: se mi ritrovo a dover cercare lavoro, e nessuno mi assume, è un problema – ha concluso – Ho una grande passione per la scrittura, ma anche per le scienze naturali, vorrei studiare all’università e sarebbe ottimo se riuscissi ad averla almeno lì, la carriera alias“.
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