Bullismo e cyberbullismo sono due fenomeni purtroppo molto diffusi nelle scuole che causano gravi conseguenze a livello psicologico e sociale per le vittime. Il bullismo si riferisce a qualsiasi comportamento aggressivo, intenzionale e ripetuto, che mira a ledere, intimidire o umiliare una persona più debole. Il cyberbullismo è una forma di bullismo che avviene online, attraverso l’uso di internet, smartphone o social media. Isolamento sociale, insulti, discriminazione, diffamazione, violenza fisica o psicologica sono le forme attraverso le quali entrambi si esplicano. Interessante, a questo proposito, è l’indagine che l’Istat ha effettuato nel 2021 ed i cui dati sono stati illustrati davanti alla Commissione Giustizia della Camera. Da parte del Direttore della Direzione centrale delle statistiche demografiche e del censimento della popolazione Saverio Gazzelloni.
Bullismo e cyberbullismo nelle scuole
L’indagine Istat, che è stata condotta sugli allievi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ha rivelato che i ragazzi poveri e quelli che non vanno bene a scuola sono tra le categorie più colpite. Secondo i dati raccolti, il 10,3% dei ragazzi e il 12,5% delle ragazze ha subito episodi di bullismo o cyberbullismo, tra cui insulti, prese in giro, offese online e aggressioni fisiche.
In particolare, il 4,2% degli studenti e il 5,3% delle studentesse hanno dichiarato di essere stati offesi con soprannomi, parolacce e insulti; mentre il 3,0% dei ragazzi e il 3,9% delle ragazze sono stati presi in giro per l’aspetto fisico e il modo di parlare. Inoltre, il 2,3% degli studenti e il 3,9% delle studentesse sono stati oggetto di storie diffamatorie diffuse online. Gli episodi di aggressione fisica, come spintoni, botte, calci e pugni, sono stati riportati principalmente dai ragazzi, con il 1,1% degli studenti maschi e lo 0,4% delle studentesse.
Studenti più colpiti da bullismo
Tuttavia, l’aspetto più preoccupante è che i ragazzi che provengono da famiglie povere o molto povere sono quelli che subiscono il bullismo più frequentemente. E’ il 16,2% delle vittime in questa fascia sociale rispetto al 7,9% dei coetanei che provengono da famiglie benestanti. Inoltre, la percentuale di ragazzi che subiscono episodi di bullismo è più alta tra coloro che non vanno bene a scuola. Con il 14,8% rispetto all’8% dei bravi studenti. I dati emersi dall’indagine sono di grande utilità per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo in ambito scolastico, in quanto evidenziano il prototipo di vittime che bisognerebbe maggiormente aiutare, ovvero i ragazzi che provengono da famiglie con problemi economici o che hanno difficoltà a scuola.
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