Valerio Wu è uno studente di origine cinese che si è appena laureato discutendo la propria tesi di laurea nella lingua dei segni. Il ragazzo ha 25 anni e vive a Modugno. Nella sua tesi ha trattato le difficoltà che gli studenti sordi hanno dovuto affrontare durante la pandemia, anche e soprattutto per lo scoglio rappresentato dal seguire le lezioni in Dad. Chiaro il messaggio emerso dalla scelta del suo argomento. “Ci sentiamo invisibili, i problemi incontrati vanno oltre l’emergenza sanitaria”.
Valerio si laurea nella lingua dei segni
Diverse sono infatti le criticità per quanto riguarda il percorso di studi degli studenti non udenti. Nonostante all’Uniba vengano garantite 150 ore ad anno accademico per l’affiancamento dell’interprete, queste non possono essere sufficienti. Dovrebbero essere estese anche allo studio e agli esami. Entrambi momenti nei quali chi non può sentire ha altrettanto bisogno di sostegno. Difatti il ragazzo ha anche lanciato un appello sperando di smuovere gli animi.
“Spero che in futuro, anzi nell’immediato, i sordi smettano di patire queste disparità e che possano frequentare al pari degli altri studenti: vogliamo decidere cosa seguire non valutando i servizi, limitati, che ci offrono, ma a seconda dei nostri interessi e volontà”.
Grande naturalmente è stata la soddisfazione di Valerio, che al termine della sua esposizioni ha ricevuto l’applauso, in Lis, da parte del rettore e dei presenti.
Lis, come funziona la lingua dei segni
Le lingue dei segni sono lingue che utilizzano la modalità visivo-manuale per trasmettere il significato. Sono usate soprattutto dalle persone sorde e si basano su una combinazione di articolazioni manuali ed elementi non manuali. La Lis vanta una propria grammatica ed un proprio lessico. Ma, a differenza di quanto si ritenga, la Lis non è universale benché esistano diverse somiglianze tra quelle usate in tutto il Mondo. Anche per questa tipologia di linguaggio valgono le stesse regole delle lingue parlate, anche se le lingue dei segni non si basano sulla lingua parlata nel paese cui appartengono.
Per capire come funziona la Lis bisogna tenere a mente che, così come nella lingua parlata ricorriamo a lettere e vocali per comporre le parole, nella lingua dei segni, per formare una parola di senso compiuto, si ricorre alla combinazione di alcuni parametri tra gesti, posizioni e espressioni facciali.
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