Sta facendo molto discutere la decisione presa dalla dirigenza di una scuola del Dipartimento di Huila, in Colombia, che consiste nell’adozione di una serie di divieti imposti agli studenti che restringono di molto vari ambiti della loro libertà personale. Perché si è giunti a dei simili provvedimenti, e come l’hanno presa i diretti interessati? Ecco cosa sta succedendo.
I divieti di una scuola colombiana stanno facendo discutere
Ogni scuola vanta delle proprie regole destinate agli alunni che la frequentano. In alcuni istituti, però, queste regole sono più severe che in altri. In questo caso sono veramente restrittive, a tratti irragionevoli. Il rettore di un istituto in Colombia ha vietato ai ragazzi di andare a scuola con i capelli tinti e persino di indossare dei maglioni colorati. Le nuove regole sono state comunicate ai ragazzi nell’ambito di un’assemblea alla quale erano presenti anche i loro genitori, per voce della responsabile della scuola, che ha tenuto un discorso sull’importanza della disciplina per gli studenti.
La stessa ha reputato gli smartphone come la causa principale delle bocciature, così come la nascita di relazioni tra gli studenti. Difatti, ha vietato agli alunni di portare qualsiasi dispositivo tecnologico in classe. Ma non è tutto, perché ad essere condizionato sarà anche l’abbigliamento dei ragazzi, che non potranno più indossare cappellini né vestiti troppo colorati. Tantomeno andare a scuola con acconciature moderne. I divieti enunciati nel corso dell’assemblea includono anche i piercing. Ma ciò che ha fatto scalpore, è il fatto che siano previste imposizioni anche nei confronti dei corteggiamenti e delle relazioni amorose a scuola. Oltretutto, i trasgressori rischiano la bocciatura.
Polemiche in Colombia
Naturalmente una situazione del genere non poteva di certo passare inosservata. Tanto da finire ben presto al centro di un dibattito pubblico nel Paese sudamericano. Secondo molti, infatti, le regole adottate andrebbero contro le sentenze della Corte costituzionale. Bene, ma cosa fare di fronte ad una simile posizione della scuola? La rettrice Olga Narváez ha spiegato che gli studenti o i genitori che non si trovino d’accordo con la nuova politica potranno ritirarsi o cambiare istituto. Se una cosa è certa, è che le disposizioni adottate vanno ad incidere, di fatto ed in modo irragionevole, su altri diritti, come il libero sviluppo della personalità. Il discorso tenuto dalla direzione è stato condiviso sui social. E ciò che lascia riflettere è l’applauso dei genitori al termine dello stesso, come a sottolineare il loro sostegno nei confronti della scuola e delle misure da questa adottate.
Leggi anche:
- Preside aggredito dai genitori: la figlia non voleva consegnare lo smartphone
- Niente smartphone a scuola, il sindacato ai presidi: “Non lo utilizzate neanche voi”
- A scuola senza smartphone, la studentessa: “L’attenzione migliora, anche per i professori”