Mentre mamme e associazioni di tutta Italia protestano – non solo l’inizio di questo nuovo anno scolastico è costellato da criticità quali orari ridotti e cattedre ballerine – le elezioni del 25 settembre causeranno per forza di cose un nuovo stop delle lezioni nella maggior parte delle scuole. A correre ai ripari ci ha pensato attivamente il sindaco di Castello d’Argile (Bologna), che ha spostato i seggi dalle aule scolastiche alla palestra. Facendo sì che i due istituti scolastici che ospiteranno i seggi rimangano comunque aperti garantendo il normale svolgimento delle lezioni.
Sindaco sposta seggi elettorali in palestra
A Castello d’Argile, comune sito in provincia di Bologna, le elezioni politiche saranno quindi ospitate dalle palestre dei rispettivi istituiti. Alessandro Erriquez, sindaco della città, si dice irremovibile su quanto ha deciso:
“Oggi possiamo dire che a Castello d’Argile si riesce a garantire il diritto di voto senza scalfire quello allo studio e al lavoro dei genitori, non più costretti a prendere giorni di ferie o permessi per far fronte a soste forzate”.
Ma non si tratta di una novità. Già in occasione del referendum 2020 si era registrato un impegno attivo nel trovare delle sedi provvisorie per il corretto svolgimento dello stesso. Sedi che hanno consentito anche allora, in piena pandemia, di non interrompere le attività didattiche.
La scuola non è un seggio
Attualmente sono in molti ad avere come interesse quello di sensibilizzare leader politici e istituzioni sulla necessità di mettere al centro gli studenti italiani, che sono milioni e che necessitano, ora più che mai, di continuità scolastica. Oltre le mamme e l’associazione WeWorld, anche i presidi durante le scorse settimane si sono espressi in merito lanciando un appello tramite il presidente dell’associazione della quale fanno parte. Antonello Giannelli ha chiesto di spostare i seggi in luoghi diversi dagli istituti scolastici. Ha dichiarato:
C’è disappunto non preoccupazione per le urne in autunno: un certo numero di scuole fermeranno infatti le lezioni appena avviate e questo è un problema che solleviamo da non so quanti anni. Quindi chiediamo al ministero dell’Interno di individuare per le elezioni politiche seggi non scolastici. Basta seggi nelle scuole che fanno perdere giorni di lezione dell’anno scolastico appena iniziato, lezioni che poi non verranno recuperate.
Del resto, negli altri Paesi del mondo si ricorre già a sedi alternative. Possibili soluzioni potrebbe essere uffici comunali, caserme dell’esercito o anche palestre, come nel caso del comune di Castello d’Argile.
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