Il Ministro dell’Istruzione annuncia lo stanziamento di 55 milioni di euro per potenziare gli Istituti Tecnici Superiori, con l’obiettivo di colmare il gap tra la formazione scolastica e le richieste del mondo del lavoro.
Il mondo della scuola continua ad avvicinarsi sempre più a quello del lavoro. Una grande spinta in questa direzione arriva direttamente dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che, durante un intervento in video all’assemblea di Confindustria Alto Adriatico, ha sottolineato la necessità di adattare la formazione scolastica alle esigenze del mercato del lavoro, specialmente in settori emergenti come l’intelligenza artificiale, la robotica, il green e le energie rinnovabili. Questa esigenza è sempre più urgente, anche per provare a limitare l’alto tasso di abbandono scolastico e la crescita del fenomeno dei Neet ‒ i giovani che non studiano né lavorano, una condizione che affligge in particolare le donne.
In questa ottica, Valditara ha annunciato la firma di un nuovo decreto che prevede lo stanziamento di 55 milioni di euro per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Il ruolo strategico degli ITS nella formazione professionale
Gli Istituti Tecnici Superiori rappresentano un ponte fondamentale tra scuola e impresa e sono da tempo considerati uno degli strumenti più efficaci per garantire un rapido inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Con un tasso di occupazione dell’80% entro un anno dal diploma, questi percorsi formativi post-diploma ‒ strutturati in dieci aree tematiche che vanno dall’energia alla moda, dalla meccatronica alla mobilità sostenibile ‒ hanno lo scopo di formare figure professionali in settori strategici per l’economia del Paese, rispondendo in modo puntuale alle esigenze delle imprese.
In particolare, Valditara ha sottolineato come questi istituti siano capaci di colmare il “mismatch” tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, offrendo ai giovani competenze spendibili in tempi rapidi soprattutto in ambiti tecnologicamente avanzati: “I percorsi ITS avvicinano scuola e impresa e offrono potenzialità occupazionali in tempi più rapidi cercando di colmare quel mismatch fra domanda di lavori tecnologicamente sviluppati e offerta da parte delle scuole”.
Finanziamenti e riforme: il piano del Ministero
I finanziamenti previsti dal decreto si aggiungono agli ingenti fondi già stanziati tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha dato un notevole impulso al sistema ITS. Le Fondazioni ITS Academy hanno già ricevuto parte dei 1,5 miliardi di euro a loro destinati, con una suddivisione che ha visto 450 milioni impiegati per la realizzazione di laboratori innovativi e 700 milioni per il potenziamento dei corsi e delle attività di orientamento. I nuovi 55 milioni annunciati da Valditara sono destinati in parte (36,5 milioni) al potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0, e in parte (18,9 milioni) all’ampliamento dell’offerta formativa.
Un futuro per i giovani e per le imprese
Secondo Valditara, la riforma dell’istruzione tecnico-professionale permette di offrire opportunità di lavoro qualificato ai giovani e, allo stesso tempo, garantisce alle imprese personale adeguatamente formato, aumentando così la competitività dell’Italia su scala globale. “Questa riforma dovrà essere sempre più incrementata e dovrà entrare poi a regime, perché questo è il futuro. Il futuro della nostra scuola, tecnico professionale in particolare, è di formare competenze che realizzino i talenti dei nostri giovani, che offrano a loro occasioni di un lavoro ben retribuito e che porti alle nostre imprese una forte competitività”.
L’obiettivo del Ministro è garantire ai giovani una preparazione adeguata alle sfide del mondo del lavoro moderno, dove le competenze in continua evoluzione sono un fattore cruciale. L’incremento dei fondi destinati agli ITS rappresenta, quindi, un tassello fondamentale in questo percorso che punta a creare un sistema formativo capace di rispondere alle esigenze delle imprese e di offrire ai giovani opportunità concrete di lavoro.