L’occupazione dell’istituto tecnico Severi Correnti di Milano, durata solo tre giorni, avrebbe causato – come fatto sapere dal Ministro Valditara tramite una nota ufficiale – un danno pari a circa 70.000 euro di danni. Ad essere stato danneggiato sarebbe stato anche del materiale PNRR che era stato consegnato alla scuola da non molto tempo. E, come se non bastasse, conseguenza non da poco, ha anche provocato l’inagibilità della scuola dal 30 gennaio al 17 di febbraio. Con i conseguenti e prevedibili disagi per l’istruzione degli studenti. Di fronte a condotte di questo tipo, il Ministro ha annunciato di voler adottare una linea dura.
Occupazione istituto “Severi”: 70mila euro di danni
A portare avanti l’occupazione – come anche confermato dalla dirigente scolastica – sarebbero stati 30 studenti (l’istituto ne conta circa 1500). I responsabili, una volta dentro la scuola, avrebbero creato delle barricate per impedire l’accesso da fuori. Ma, avendo indossato dei passamontagna che ne hanno completamente coperto il volto, non è stato possibile riconoscerli. Sarà, dunque, veramente difficile individuare gli autori dei danni e farli rispondere delle loro azioni. Nella nota, il Ministro Valditara ha chiesto che i dirigenti segnalino tempestivamente le occupazioni intraprese alle forze dell’ordine. Ed ha suggerito, in alternativa a queste, l’autogestione:
Ritengo indispensabile che i dirigenti scolastici si attivino, così come prevede la legge, per segnalare le occupazioni alle forze dell’ordine così che queste possano procedere a identificare gli occupanti e si possa dunque agire in giudizio per il risarcimento dei danni. Esistono altri strumenti per un confronto pacifico e democratico tra gli studenti, uno di questi è l’autogestione. Le occupazioni creano gravi danni alla collettività, privano gli studenti del diritto costituzionale allo studio, impediscono l’attività amministrativa delle scuole: non devono più essere tollerate”.
La raccolta fondi lanciata dall’Istituto
Come si legge sul Giorno, l’istituto ha attivato una raccolta fondi sul portale di crowdfunding del ministero che ha portato alla raccolta, fino al momento in cui scriviamo, di 300 euro. Per cercare di limitare i danni in fatto di didattica, i ragazzi continueranno a studiare da casa fino alla riapertura. Non potranno usufruire della DAD in quanto misura regolamentata solo limitatamente alla pandemia. Ma riceveranno le lezioni dai professori e potranno svolgere i loro compiti tramite classroom.
Una sorta di Didattica digitale integrata, quindi, che rispetterà il normale orario della classe come è stato diramato tramite una circolare. Nella quale si legge anche che da lunedì a giovedì, “ogni docente avvierà una ripresa-video sulla piattaforma di Teams e avrà cura di evitare il prolungamento eccessivo del modulo didattico – non oltre i 45 minuti – così da garantire un intervallo tra una video lezione e l’altra”.
Nel frattempo, continuano le indagini volte a individuare i responsabili dei danneggiamenti. Al momento non si sa molto, ma alcuni studenti avrebbero ricevuto una non meglio precisata comunicazione “importante” da parte della scuola. Alla quale dovrebbero seguire dei colloqui in presenza dei genitori, per cercare di fare chiarezza. Qualche giorno fa la comunità del Severi Correnti – tra alunni, genitori e docenti – si è comunque riunita per contribuire alla sistemazione della scuola in attesa che le operazioni di ripristino da parte dell’istituto avessero inizio.
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