L’occupazione del Liceo Virgilio di Roma: un esempio “costruttivo”
Il 2 dicembre 2024 al Liceo Virgilio di Roma gli studenti dell’istituto insieme ai genitori hanno occupato la scuola per trovare un momento costruttivo di dialogo e confronto. L’obiettivo dei ragazzi è stato quello di porre sul “tavolo di discussione” degli elementi formativi e scolastici da migliorare. In contrapposizione all’occupazione, il Collegio Docenti del liceo, esortati dalla stessa dirigente scolastica, hanno organizzato invece una “contro occupazione”. Ebbene si, secondo gli insegnanti e la preside l’occupazione dei ragazzi è stata una decisione non consona, ma i genitori difendono i ragazzi raccontando anche ai mass media le loro esperienze passate, quando erano anche loro giovani studenti.
Le difese da parte dei genitori degli studenti del liceo
Le famiglie dei liceali che hanno organizzato l’occupazione della scuola il 2 di dicembre hanno supportato lo stesso evento, esprimendo anche il dissenso nei confronti della preside, che ha stabilito di “reprimere” la stessa occupazione.
Una madre di uno studente ha infatti dichiarato all’ANSA durante un intervento:
“Per quanto mi riguarda sono totalmente contraria a quello richiesto dalla preside e dal Collegio dei docenti con la “contro occupazione”. Le occupazioni che facevamo noi erano l’opposto rispetto a quelle che fanno i ragazzi oggi. Adesso sono organizzate e costruttive, hanno l’intenzione di migliorare la scuola e il dialogo con la preside che invece si trincera dietro a un muro”.
Secondo la donna e molti altri genitori, l’atteggiamento “distruttivo” della preside dell’istituto testimonia la non volontà di chi detiene un potere scolastico di collaborare con i ragazzi, con l’obiettivo di migliorare l’ambiente e il sistema. Inoltre, le famiglie hanno anche espresso il loro dissenso nei confronti della dirigente, reputando che la stessa non sia in grado di esercitare la professione di preside.
“È inadatta al ruolo che ricopre, perché doveva parlare di scuola a scuola e non davanti alla prefettura. Se voleva parlare con genitori, poteva convocare l’assemblea in un altro luogo”.
Ci sono state moltissime persone, tra cui anche molti papà, a prendere le difese degli studenti, per tutelare il diritto di migliorare il sistema in cui sono immersi quotidianamente.
Chi è contro l’occupazione del liceo: le parole del Ministro del MIM
All’opposizione dell’occupazione degli studenti si trovano la preside e gli insegnanti del Collegio Docenti. In merito all’evento, gli stessi professori hanno organizzato una “contro occupazione” in Piazza Santi Apostoli di Roma, in cui evidenziavano la mancanza di rispetto nei loro confronti da parte degli studenti dell’istituto.
Infatti, una professoressa di matematica ha dichiarato:
“Questo atteggiamento è un mancato riconoscimento della dignità dei professori che rimangono protagonisti di un teatro adolescenziale. Noi siamo le uniche vittime dell’occupazione”.
Alla “contro occupazione” dei docenti hanno aderito pochi genitori e pochissimi alunni, appunto contrari.
A tal proposito, ha espresso la sua opinione anche il Ministro del MIM Valditara:
“Il segnale che arriva dal liceo dove studenti, docenti e genitori hanno detto no ad azioni che privano la maggioranza degli alunni del diritto costituzionale allo studio, è di grande importanza civile ed educativa. Al posto dello stanco, illegittimo e dannoso rito delle occupazioni i regolamenti delle scuole prevedono il democratico strumento delle autogestioni che può arricchire l’esperienza formativa dei giovani”.
Sembra infatti che anche il Ministro sia indispettito da tale occupazione studentesca, esortando a trovare altri strumenti democratici per migliorare la scuola e far valere i propri diritti. D’accordo con Valditara e la preside si trova anche l’Associazione Nazionale dei Presidi (ANP), esprimendo disapprovazione nei confronti degli studenti occupanti.