Ora legale: cosa succede spostando le lancette in avanti
Bentornata ora legale! Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 Marzo tutte le lancette degli orologi sono state spostate di un’ora in avanti, con la conseguente perdita di sessanta minuti di sonno. Questa convenzione, che continua a scombussolarci di anno in anno, in verità ha origini non proprio recenti: dopo essere stata introdotta come misura per il risparmio energetico durante la prima e la seconda guerra mondiale, è stata adottata definitivamente in Italia nel 1966. Da allora in poi a Marzo di ogni anno si procede con il passaggio all’ora legale, un cambiamento che risulta sempre abbastanza traumatico per tutti e non solo per la perdita di sonno. Come mai ne risentiamo così tanto a livello di salute? A spiegarcelo è la scienza!
Ora legale: tutti gli effetti collaterali sulla salute
La ricerca scientifica ha analizzato le ripercussioni del cambio dall’ora solare a quella legale sulla salute, evidenziando dei fattori non trascurabili. Ecco gli effetti collaterali più evidenti:
- Sonno disturbato: non solo si dorme un’ora di meno durante la notte del passaggio all’ora legale, ma il periodo di transizione per molti soggetti è abbastanza lungo tanto che si possono impiegare anche tre settimane per abituarsi al nuovo orario;
- Concentrazione più bassa: il sonno disturbato è direttamente collegato ad un calo di attenzione durante la giornata quindi è normale sentirsi più spossati e meno attenti sul lavoro;
- Maggiori incidenti mortali: esattamente nel primo lunedì in cui entra in vigore l’ora legale si registrano maggiori incidenti sia in strada che sul lavoro, probabilmente perchè si è più assonnati e meno attenti;
- Maggior rischio di infarto: nella prima settimana di ora legale si registra un picco di infarti in quanto il sistema cardiovascolare non è abituato ai nuovi ritmi di veglia e sonno;
- Aumento dei suicidi: nelle prime settimane di ora legale si è riscontrato un aumento dei suicidi in quanto il cambiamento nei ritmi cronobiologici può portare a effetti devastanti nelle persone più vulnerabili.
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