Oriana Fallaci: la storia di una grande donna
Scrittrice, giornalista e attivista italiana dalle mille sfaccettature, carattere forte e al contempo fragile, sensibile alle vicissitudine e al cambiamento del suo tempo. Sensibile alle guerre, sensibile alle battaglie, in tutta la sua vita cercò di dare un “perché” a tutte quelle ingiustizie che il mondo dovette subire per colpa di estremisti e terroristi, infatti la sua più grande riflessione, che in poco tempo fece il giro del modo, dopo i primi attacchi alle grandi città e alle organizzazione appunto parla del terrorismo. Lei stessa affermò, tanti anni fa: “Continua la fandonia dell’Islam «moderato», la commedia della tolleranza, la bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi lontani. Be’, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce l’abbiamo in casa. Ed è un nemico che a colpo d’occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all’occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente inserito nel nostro sistema sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l’automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese che col fidanzato passeggia nel parco. È un nemico che trattiamo da amico”. Ma avete capito di chi stiamo parlando? Ovviamente di Oriana Fallaci: ecco la sua biografia e le opere più famose.
Oriana Fallaci: biografia
Oriana Fallaci nasce a Firenze il 29 giugno 1929 e muore nella stessa Firenze il 15 settembre 2006. Partecipò giovanissima alla Resistenza italiana e fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. Durante gli ultimi anni di vita fecero discutere le sue dure prese di posizione contro l’Islam, in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 a New York, città dove viveva. Proprio in merito all’attacco terroristico alle torri gemelle dopo poco, con caparbia, sfacciataggine e diremmo anche un po’ di coraggio dichiarò : “La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l’ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all’Africa cioè ai Paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo, collaborazionismo e viltà. Ma presto si scateneranno. Molti italiani non ci credono ancora. Si comportano come i bambini per cui la parola Morte non ha alcun significato. O come gli scriteriati cui la morte sembra una disgrazia che riguarda gli altri e basta. Nel caso peggiore, una disgrazia che li colpirà per ultimi. Peggio: credono che per scansarla basti fare i furbi cioè leccarle i piedi”. Come se la stessa avesse anticipato quello che oggi sta accadendo, ma quasi quindici anni fa, come se la stessa già avesse intuito che gli attacchi terroristici non si sarebbero di certo fermati alla città di New York, ma che anzi avrebbero sterminato e “coltivato” terrore nel mondo intero. Continuando con la biografia, la Fallaci era una grande donna non solo in ambito giornalistico e filosofico, ma soprattutto anche come persona, amava la cucina, amava preparare dei piatti alternativi e amava la bella compagnia. La prima di quattro sorelle: Neera e Paola, anch’esse giornaliste e scrittrici, ed Elisabetta, figlia adottata dalla famiglia Fallaci. Il padre Edoardo fu un attivo antifascista che coinvolse la figlia, giovanissima, nella resistenza col compito di staffetta. La giovane Oriana si unì così alle Brigate Giustizia e Libertà, formazioni partigiane del Partito d’Azione, vivendo in prima persona i drammi della guerra: nel corso dell’occupazione di Firenze da parte dei nazisti, il padre fu catturato e torturato a villa Triste dai fascisti comandati da Mario Carità, e in seguito rilasciato, mentre la Fallaci fu impegnata come staffetta per trasportare munizioni da una parte all’altra dell’Arno attraversando il fiume nel punto di secca dal momento che i ponti erano stati distrutti dai tedeschi. Per il suo attivismo durante la guerra ricevette, a 14 anni, nel 1943, un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano. Conferma calzante ed entusiasmante di come le donne ebbero in quel periodo così tragico un enorme ruolo all’interno della Resistenza, fondamentale! Conseguita la maturità al liceo classico “Galileo”, la Fallaci si iscrisse inizialmente al corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze. Ben presto passò alla Facoltà di Lettere e Filosofia, senza tuttavia concludere gli studi. Iniziò allora a dedicarsi al giornalismo esortata dallo zio Bruno Fallaci, egli stesso giornalista. Conobbe anche Curzio Malaparte, che considerò come un suo maestro. Donna intraprendente, viaggiò molto, la sua prima meta fu l’America, con una bellissima esperienza ad Hollywood che le permise di scovare e trarre il materiale per il suo primo libro, ovvero “I sette peccati di Hollywood”, dove racconta i retroscena della vita mondana di Hollywood. La prefazione del libro fu firmata da Orson Welles. I suoi successi furono infiniti, e un incontro che le cambiò la vita completamente fu quello con Alexandros Panagulis, un leader dell’opposizione greca al regime dei Colonnelli, che era stato perseguitato, torturato e incarcerato a lungo. Si incontrarono il giorno in cui egli uscì dal carcere: ne diventerà la compagna di vita fino alla morte di lui, avvenuta in un misterioso incidente stradale il 1º maggio 1976. Reporter e giornalista, attivista e coraggiosa, tutti elementi che permisero alla Fallaci di compiere le interviste più importanti nella storia della politica, con i seguenti personaggi, solo per citarne alcuni: re Husayn di Giordania, Pietro Nenni, Giulio Andreotti, Giorgio Amendola, l’arcivescovo Makarios, Alekos Panagulis,, Yasser Arafat, Mohammad Reza Pahlavi, Hailé Selassié, Henry Kissinger, Walter Cronkite, Federico Fellini, Indira Gandhi, Golda Meir, Nguyen Van Thieu, Zulfiqar Ali Bhutto, Deng Xiaoping, Willy Brandt, Sean Connery, Mu’ammar Gheddafi e l’ayatollah Khomeini. Ma quella celebre, che segnò tutta la sua carriera giornalistica fu di certo con Khomeini, visti i suoi pensieri e i suoi ideali sull’islamismo e su tutto il movimento. Durante l’intervista la Fallaci gli rivolse domande dirette, lo apostrofò come “tiranno” e si tolse il chador che era stata costretta a indossare per essere ammessa alla sua presenza, dopo che l’ayatollah, alle incalzanti domande sulla condizione della donna in Iran, disse che la veste islamica era per donne “perbene”, e se non le andava bene non doveva metterle; l’ayatollah abbandonò la stanza e terminò l’intervista il giorno dopo. L’irritato Khomeini fece riferimento alla giornalista in un discorso successivo, chiamandola “quella donna” e indicandola come esempio da non seguire. La Fallaci morì nella sua stessa città natale, ovvero Firenze, all’età di 77 anni in seguito a dei peggioramenti dovuti alle sua grave situazione di salute a causa di un cancro ai polmoni.
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Oriana Fallaci: libri
I suoi scritti furono apprezzati e fecero il giro del mondo, i suoi libri segnarono un’epoca. Cercheremo ora di stendere una lista completa di tutti i suoi libri in cui sono racchiuse idee, pensieri, cambiamenti e trasformazioni a cui la Fallaci dovette assistere.
Libri pubblicati in vita:
- I sette peccati di Hollywood
- Il sesso inutile.
- Penelope alla guerra
- Gli antipatici
- Se il sole muore
- Niente e così sia
- Quel giorno sulla Luna
- Intervista con la storia
- Lettera a un bambino mai nato
- Un uomo
- Insciallah
- La rabbia e l’orgoglio
- La forza della ragione
- Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci
Libri pubblicati postumi
- Oriana Fallaci. Intervista con la Storia
- Un cappello pieno di ciliegie
- Intervista con il Potere
- Saigon e così sia
- Intervista con il mito
- Il mio cuore è più stanco della mia voce
- Viaggio in America
- Le radici dell’odio
- Un uomo scomodo
- Solo io posso scrivere la mia storia
- L’Italia della Dolce Vita
- Dal Vietnam al Messico
- La vita è una guerra ripetuta ogni giorno