La facoltà di Igiene dentale consente agli studenti di prepararsi adeguatamente all’attività di educazione sanitaria dentale. Il corso di laurea della durata di tre anni è abilitante alla professione di igienista dentale, nulla però vieta di proseguire la propria formazione universitaria iscrivendosi a un corso magistrale che rientra nella classe delle lauree in Professioni sanitarie tecniche.
L’università di Igiene dentale insegna inoltre tutte quelle manovre indispensabili per l’igiene orale, tra cui la levigatura delle radici e la rimozione del tartaro. In più, gli studenti apprendono le norme più importanti su un’alimentazione corretta per la salvaguardia della salute dentale.
Nel nostro approfondimento ci occuperemo in primis di presentare i corsi di laurea in Igiene dentale attivi al momento in Italia. In seguito, dedicheremo ampio spazio alla classifica del Censis sulle migliori università di Igiene dentale, in modo da offrire agli studenti una panoramica più dettagliata degli atenei statali in cui diventare igienisti dentali.
Nella terza e ultima parte della nostra guida ci soffermeremo invece sulle materie e in particolare sugli esami di Igiene dentale. In aggiunta a ciò, forniremo i principali dati di AlmaLaurea sui possibili sbocchi lavorativi offerti dalla laurea in Igiene dentale.
In questa guida:
- Università di Igiene dentale: tutti i corsi di laurea
- Facoltà di Igiene dentale: le classi di laurea disponibili
- Università di Igiene dentale: i migliori atenei statali
- Facoltà di Igiene dentale nelle Università Private
- Laurea in Igiene dentale: materie ed esami
- Cosa fare dopo la laurea in Igiene dentale? Gli sbocchi lavorativi
Università di Igiene dentale: tutti i corsi di laurea
Dopo averne accennato nell’introduzione, confermiamo che l’università di Igiene dentale prevede esclusivamente il percorso breve di laurea triennale. Al termine di quest’ultimo, i neolaureati ricevono l’abilitazione per esercitare la professione di igienista dentale.
Fatta questa doverosa precisazione, vediamo più nel dettaglio quali sono tutti i corsi di laurea in Igiene dentale attivi in questo momento nel nostro Paese.
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- Igiene Dentale (Abilitante alla Professione Sanitaria di Igienista Dentale)Laurea TriennaleL/SNT3Università Privata
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Facoltà di Igiene dentale: le classi di laurea disponibili
La classe di laurea disponibile per chi si iscrive alla facoltà di Igiene dentale è riconosciuta con la sigla L-SNT3, vale a dire la classe delle lauree in professioni sanitarie e tecniche. Appartengono alla L-SNT3 anche le università di Dietista, Tecnico Audiometrista, Tenico di Fisiopatologia, Tecnico Ortopedico, Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico e Tecnico Sanitario di Radiologia Medica.
Sono tutti corsi di laurea che si annoverano tra le professioni sanitarie tecniche, per cui occorre seguire un percorso di studi parallelo rispetto a quello di Medicina e chirurgia.
Università di Igiene dentale: i migliori atenei statali
È il momento ora di rispondere a una delle domande più importanti: quali sono le migliori università di Igiene dentale? A questo proposito, è possibile interrogare Le classifiche della didattica, l’annuale report attraverso cui il Censis stila una classifica dei migliori atenei statali in base a un gruppo di lauree specifico.
Per quanto riguarda la facoltà di Igiene dentale, il gruppo a cui fare riferimento è quello Medico Sanitario, in cui rientrano i corsi di laurea delle Professioni sanitarie tecniche, Professioni sanitarie della prevenzione, Professioni sanitarie della riabilitazione, Professioni sanitarie, Infermieristiche e Professione sanitaria ostetrica erogati dalle università statali.
I punteggi accanto a ciascuna università si riferiscono alla media di due parametri: progressione di carriera e rapporti internazionali. Può capitare ad esempio che un’università ottenga un punteggio elevato in progressione di carriera ma non altrettanto in Rapporti internazionali. Se si nutrono dei dubbi su quale facoltà sia migliore, l’ideale è scegliere l’ateneo che presenta i valori più equilibrati.
Detto questo, ecco le prime 10 università del gruppo Medico-Sanitario secondo l’ultima edizione delle Classifiche della Didattica del Censis:
- Modena e Reggio Emilia: 105,5
- Udine: 103,5
- Torino: 98,5
- Bologna: 98,0
- Brescia: 96,5
- Padova: 96,0
- Milano Bicocca: 95,0
- Verona: 94,0
- Marche: 93,5
- Pavia: 92,5
Al primo posto figura l’Università di Modena e Reggio Emilia con un punteggio complessivo di 105,5, che è la media di 110 (punteggio massimo) in progressione di carriera e 101 in rapporti internazionali.
L’unica altra università sopra quota 100 è quella dell’Università degli Studi di Udine, che fa registrare un punteggio medio di 103,5 così ripartito: 97 progressione di carriera e 110 in rapporti internazionali.
Sul terzo gradino più basso del podio sale l’Università degli Studi di Torino, terza a quota 98,5 punti. L’ateneo statale torinese eccelle nel parametro progressione di carriera (108), mentre si ferma a 89 punti in rapporti internazionali.
Staccata di mezzo punto percentuale l’Università degli Studi di Bologna, tra gli atenei in top 10 più equilibrati: 104 il punteggio ottenuto in progressione di carriera e 92 in rapporti internazionali.
La top 5 vede anche l’Università di Brescia. L’ateneo statale lombardo fa segnare un exploit in progressione di carriera (110, punteggio massimo come l’Università di Modena e Reggio Emilia), mentre in rapporti internazionali si difende con un punteggio pari a 83.
Le altre cinque università italiane che fanno parte della top 10 del gruppo Medico-Sanitario secondo l’ultima classifica del Censis sono l’Università degli Studi di Padova, Università Bicocca di Milano, Università degli Studi di Verona, Università Politecnica delle Marche e Università di Pavia.
Appare evidente da subito il dominio delle università del Nord Italia. D’altronde 9 atenei su 10 presenti in classifica appartengono alle regioni del Nord: Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Veneto. In particolare, la Lombardia può contare su ben 3 università (Brescia, Milano Bicocca, Pavia), senza contare che l’Università Statale di Milano occupa l’undicesima posizione in concomitanza con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.
L’unica eccezione è rappresentata dall’Università Politecnica delle Marche, la sola rappresentante del Centro Italia. A tal riguardo, va menzionato l’ottimo punteggio ottenuto in progressione di carriera (107), il terzo più alto dopo il 110 di Unimore e Brescia, e il 108 di Torino e Milano Bicocca.
Per trovare invece la prima università del Sud Italia nel gruppo Medico-Sanitario del Censis occorre arrivare fino alla diciottesima posizione, per quest’anno occupata dall’Università degli Studi di Foggia. Seguono l’Università degli Studi di Sassari al 21° posto, l’Università di Bari al 24° e l’Università Federico II di Napoli in 26^ posizione.
Volendo entrare ancora più nello specifico, questa è la classifica che tiene conto soltanto delle università dove è attivo il corso di laurea in Igiene dentale:
- Modena e Reggio Emilia: 105,5
- Torino: 98,5
- Bologna: 98,0
- Brescia: 96,5
- Padova: 96,0
- Milano Bicocca: 95,0
- Verona: 94,0
- Marche: 93,5
- Pavia: 92,5
- Milano: 91,0
L’unica defezione rispetto alla classifica precedente è quella dell’università di Udine, che consente così all’Università degli Studi di Milano Statale di entrare tra le prime 10 università dove si studia Igiene dentale secondo il Censis.
Facoltà di Igiene dentale nelle Università Private
Gli studenti che preferiscono iscriversi alla facoltà di Igiene dentale in una delle università private riconosciute dal Miur lo possono fare grazie ai corsi di laurea triennale istituiti all’Università Cattolica e all’Università di Vita-Salute San Raffaele. Il corso della Cattolica si svolge al campus di Roma presso il Policlinico Gemelli, invece il corso di laurea della UniSR si tiene al campus Milano Olgettina ed ha per presidente il noto virologo e divulgatore scientifico Roberto Burioni.
Entrambe le università prevedono il test di ammissione, così come richiesto anche dagli atenei statali per tutte le Professioni sanitarie, ossia Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia e per l’appunto Igiene dentale. Le iscrizioni al test aprono in genere a inizio giugno, con gli studenti che hanno tempo fino alla fine di agosto o al più tardi la prima settimana di settembre per presentare domanda di partecipazione. La data della prova di ammissione è invece fissata intorno alla metà del mese di settembre.
A differenza del test degli atenei pubblici, la prova avviene online a casa. Resta invece invariato lo schema del test a risposta multipla, con 60 domande suddivise in 25 quesiti di ragionamento logico e logico-matematico, 15 quesiti di cultura scientifica (equamente suddivisi in Chimica, Fisica e Biologia), 10 quesiti di conoscenza della lingua inglese, 5 quesiti di cultura generale e 5 quesiti di cultura etico-religiosa.
Laurea in Igiene dentale: materie ed esami
Dopo aver passato in rassegna le migliori università statali e le soluzioni alternative proposte dagli atenei privati, passiamo alla terza e ultima parte del nostro approfondimento in cui ci soffermeremo sugli esami di Igiene dentale e gli sbocchi lavorativi. Iniziamo proprio dalle materie che si studiano durante il corso di laurea della durata di tre anni.
Per una panoramica più dettagliata, prendiamo in esame il piano di studi di Igiene dentale della facoltà di Pavia. Al primo anno le materie caratterizzanti si concentrano sulle attività formative di Scienze umane e Gestionali, Prevenzione delle malattie orali e Principi di patologia del cavo orale. Nello specifico, gli insegnamenti principali sono Patologia Odontostomatologica, Tecniche di igiene orale nel paziente ospedalizzato e in comunità protette e Sociologia generale.
Sempre al primo anno si annoverano anche numerosi esami associati a materie base propedeutiche, tra cui Psicologia generale, Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche, Chimica e propedeutica biochimica, Anatomia umana e Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica.
Al secondo anno le attività formative caratterizzanti si moltiplicano. Si va da Chirurgia generale ad Anatomia patologica, all’interno dei Principi di Medicina Generale. Ci sono poi gli esami delle materie associate a Odontoiatria pediatrica, che sono quelli di Pedodonzia, Ortognatodonzia e Gnatologia, Scienze tecniche mediche e applicate al paziente ortodontico e Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche.
In aggiunta a questi vi sono poi gli esami delle materie che si riferiscono ai Principi di odontoiatria, ossia Protesi, Odontoiatria odontostomatologica, Odontoiatria conservatrice e Parodontologia e implantologia.
Al terzo e ultimo anno gli studenti sono impegnati negli esami delle seguenti attività formative: Gnatologia e Scienze umane, Scienze dell’igiene dentale e Scienze interdisciplinari cliniche. Se si prendono come riferimento esclusivamente le materie collegate a Scienze dell’igiene dentale, questi sono gli insegnamenti del corso di laurea: Scienze tecniche mediche e applicate al paziente con patologia parodontale, Protocolli di mantenimento degli impianti e dei manufatti protesici e Recupero della superficie dentale dopo trattamenti terapeutici e tecniche di sbiancamento.
A tutto questo si aggiungono i tirocini professionali attivi fin dal primo anno del corso di laurea. Quest’ultimi occupano la maggior parte di ore d’insegnamento frontale per ogni anno del corso. Infine non bisogna nemmeno dimenticare i laboratori e le attività a scelta dello studente, tra cui si annoverano Microbioma orale, Fotografia odontoiatrica e Utilizzo delle resine infiltranti.
Cosa fare dopo la laurea in Igiene dentale? Gli sbocchi lavorativi
Il nostro approfondimento si chiude con la domanda delle domande: quali sono gli sbocchi lavorativi di Igiene dentale? In quest’ultimo capitolo ci soffermeremo anche su alcuni dei più importanti dati di AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario nato nella prima metà degli anni Novanta a Bologna da un gruppo di ricercatori dell’Alma Mater Studiorum del capoluogo felsineo.
Innanzitutto la laurea in Igiene dentale abilita alla professione di igienista dentale su tutto il territorio italiano. I neo laureati in Igiene dentale hanno la facoltà di lavorare sia come liberi professionisti sia in ospedali, strutture sanitarie, università e centri di ricerca. Altri contesti lavorativi associati alla figura di igienista dentale sono centri di riabilitazione, ambulatori medici, centri benessere e RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali).
La richiesta più elevata di igienisti dentali è nel settore privato, vale a dire per gli studi odontoiatrici e medici.
A chi si sta domandando quante persone siano impegnate in questa attività, è bene specificare che nel nostro Paese in totale vi siano circa 7.000 figure professionali di questo tipo, nonostante nelle strutture pubbliche la richiesta sia ancora molto limitata. Ci sarebbero infatti numerose persone che ogni giorno in Italia necessitano di cure dentali, in particolare nelle strutture pubbliche in cui vivono anziani, lungodegenti e persone che non riescono più a muoversi.
Ma passiamo ora ai dati relativi alle performance di studio di AlmaLaurea. Quest’ultimi sono tra i più alti se si confrontano con quelli delle altre facoltà: il 75% degli studenti consegue la laurea in corso, con un voto di laurea medio pari a 107,8 su 110. Da ciò ne consegue una valutazione dell’esperienza universitaria più che positiva: il 79,8% afferma che si iscriverebbe di nuovo allo stesso corso e allo stesso ateneo.
Un altro dato interessante del report di AlmaLaurea è quello relativo alla prosecuzione della formazione post-laurea: il 55,5% dei neo-laureati sceglie di proseguire gli studi iscrivendosi a un corso di laurea magistrale della durata di due anni.
Può sembrare un numero basso rispetto alla media di altre facoltà, ma non se lo si confronta con la velocità attraverso cui un igienista dentale trova lavoro dopo la laurea. Sempre stando ai numeri di AlmaLaurea, dalla laurea al primo inserimento nel mercato del lavoro trascorrono circa 40 giorni, quindi meno di un mese e mezzo.
Di questi, il 62,5% opera come autonomo, il 14,5% part-time, invece l’8,6% lo fa a tempo indeterminato. Per quanto riguarda infine la retribuzione mensile netta, i neo-laureati in Igiene dentale riescono a guadagnare in media uno stipendio di tutto rispetto pari a 1.919 euro al mese.