Un viaggio introspettivo e una critica al sistema musicale: Lazza si racconta con un nuovo brano pronto a lasciare il segno.
Dopo il successo travolgente di Cenere, premiata ai SIAE Music Awards come Miglior Canzone Streaming Italia, Lazza torna a sorprendere con OuverFOURe, un brano che esplora temi profondi e molto personali. La traccia, disponibile da ieri su tutte le piattaforme digitali, è stata prodotta da Low Kidd e Drillionaire, due nomi di punta del panorama musicale italiano.
L’uscita del singolo è stata accompagnata da un annuncio che ha messo sull’attenti tutti i fan del cantante: nel 2025 ci saranno i suoi primi concerti negli stadi! LAZZA | STADI 2025 per ora conta due date: il 5 luglio a Lignano Sabbiadoro allo Stadio Teghil e il 9 luglio a Milano nello storico Stadio San Siro. I biglietti saranno disponibili su vivoconcerti.com dal 28 novembre, mentre dal 3 dicembre sarà possibile acquistarli nei punti vendita autorizzati. Questi eventi rappresentano l’ennesima conferma del grande successo che sta vivendo Lazza negli ultimi anni, con 109 Dischi di Platino e 50 Dischi d’Oro, oltre al sold out delle 11 date del Locura Tour 2025 che partirà nei palazzetti italiani il prossimo gennaio.
Il testo di OuverFOURe di Lazza
333 Mob
Misericordia, non ricordo più come provarla
Uno sveglio non ha gli occhi aperti per forza, uno sveglio non parla
Se dovessimo fare gli onesti, potrei smettere di gareggiare
Io sono la penna che vorresti, ma che non sapresti come maneggiare
Sensi di colpa, ormai faccio fatica a contarli
Come gli occhi e le dita che mi hanno puntato
Come i soldi che ho perso negli anni
Beato te, che sai accontentarti
Voglio tutto, non quello che viene
Ho sentito che al mondo, per ogni leone, riservano almeno due iene
Spesso mi chiedo come ci si sente dentro ad una stupida lobby
So che ti specchi e ci arrivi da te che sei solo come Bobby
Vengo da dove ‘sti giorni col tempo ci sembrano ancora più vuoti
Col cielo grigio per sempre, così sono abbinati ‘sti topi
Io dagli errori ho imparato a mie spese, forzato di pagare il prezzo
Sennò finivo dietro ad un bancone in un risto’ per lavare il cesso
Se questa vita è puttana, la fotto come se fosse schiava del sesso
Mi ripetevo: “Non salverai il mondo, però almeno salva te stesso”
Giuro, mi spiace, ti farà più male dell’antrace
Quando scopri che chi ti dà corda fa circonvenzione di incapace
Musica pacco, ma ottimo il marketing, ottimi i gadget
Qua ci mettono contro per farci un dispetto
E ci fanno un favore, ci alzano il budget
Vesto Rick Owens, specie quando è una giornata nera
Così ti fa capire l’umore, che alle volte è come un anatema
Tu chiamami Zzala, chiamami J senza problema
Sarò sempre un figlio di puttana, però non ho più serpi alla schiena
Se non è okay, non è Zzala
Non è uno slang, è uno slogan
Step dopo step, so la strada
Dalla top ten alla global (Okay, Zzala)
Ce l’hanno tutti con te solo se qua ti distingui (Ah)
Volano voci nel back, sembrano tanti bisbigli
Ho visto cose che è meglio non dire o qua vengono a farti gli sbirri
Ti vedrei bene a fare la puttana in uno di quei party di Diddy
Sono al tavolo con degli shooter, credo mi abbiano riconosciuto (Uh)
Fatti un’ave Maria come Schubert perché presto rimani all’asciutto (Ah)
Se lei comincia a muovere il booty (Uh), penserò che ho bisogno del tutor (Ah)
Mentre gridano: “Copie e venduti”, non so più quante copie ho venduto
Mi ricordi C-3PO ogni volta che stai su una base
Mi chiedo se ci trappi o forse facevi meglio in un talent
Anche se con ‘sta merda ci ho fatto i milioni, sai che puzzo ancora di fame
Fra’, la musica è l’unica cosa in cui se ti dimentichi i nomi sei infame
Se non è okay, non è Zzala
Non è uno slang, è uno slogan
Step dopo step, so la strada
Dalla top ten alla global
Diego
Mob
Il significato di OuverFOURe: un viaggio tra lotte personali e critica sociale
Nel suo nuovo brano, Lazza affronta con sincerità temi legati all’autenticità, alle sfide personali e alle pressioni del successo. OuverFOURe è una riflessione cruda e diretta su cosa significhi rimanere fedeli a sé stessi in un ambiente spesso dominato da apparenze e superficialità.
L’artista si interroga sul valore dell’onestà in un settore altamente competitivo: “Se dovessimo fare gli onesti, potrei smettere di gareggiare”, evidenziando il conflitto interiore tra il desiderio di autenticità e la necessità di affermarsi; a questo si aggiunge il peso dei sensi di colpa e delle aspettative esterne, come emerge nel verso “Sensi di colpa, ormai faccio fatica a contarli”.
Il brano mette in luce anche la spinta continua verso l’eccellenza, come testimonia la frase “Voglio tutto, non quello che viene” in cui Lazza critica un sistema che premia il marketing e le apparenze, sottolineando l’importanza di lottare per i propri obiettivi, senza scendere a compromessi.
Un altro tema centrale è l’accettazione di sé e del proprio passato. Con il verso “Sarò sempre un figlio di puttana, però non ho più serpi alla schiena”, Lazza riconosce le difficoltà superate e la crescita personale; allo stesso tempo, però, l’artista ribadisce la determinazione che lo ha portato a scalare le classifiche, come sintetizzato nel ritornello: “Non è uno slang, è uno slogan / Step dopo step, so la strada”.
In OuverFOURe, quindi, Lazza si fa portavoce di un messaggio universale: prima di tutto, è fondamentale salvare sé stessi, prendersi cura della propria integrità e trovare un equilibrio personale, nonostante le difficoltà e le pressioni esterne.