In una scuola secondaria di primo grado a Ciampino si è verificato un evento che ha suscitato notevoli polemiche e discussioni riguardo la parità di genere. La scuola Leonardo Da Vinci di Ciampino ha recentemente organizzato un torneo di pallavolo e una gara di ballo, ma con una divisione di genere fin troppo netta.
Di fatto, il 20 dicembre il torneo di pallavolo è stato aperto esclusivamente ai ragazzi, mentre il giorno successivo, la competizione di ballo ha visto la partecipazione solo delle ragazze. Questa decisione, presa inizialmente dal professore di educazione motoria Giorgio Conte e successivamente difesa dalla dirigente scolastica Eliana Restucci, ha scatenato proteste sia da parte degli studenti che dei genitori.
Nonostante le proteste, la preside Restucci ha dichiarato che le “situazioni miste” potrebbero essere considerate nei “prossimi anni”, ma non attualmente. Questa affermazione sembra in netto contrasto con la diffusa accettazione della parità di genere nelle scuole italiane, un principio consolidato fin dagli anni ’70, ’80 e ’90.
Un genitore ha persino presentato un reclamo scritto alla preside, esprimendo la sua preoccupazione per la discriminazione di genere evidente in queste attività e chiedendo provvedimenti immediati. Tuttavia, la protesta non è stata presa sul serio, e il genitore ha riferito che anche tra i compagni di classe non c’è stata solidarietà, con suo figlio come unico ragazzo a sostenere la protesta delle ragazze.
La situazione ha attirato l’attenzione dei media locali e ora si attendono le reazioni e i commenti da parte delle autorità comunali, tra cui la sindaca Emanuela Colella e altri membri del consiglio comunale.
Questo episodio solleva interrogativi importanti sulla parità di genere nell’ambito educativo e sulla necessità di promuovere un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso delle differenze. La comunità scolastica e i responsabili delle politiche educative sono ora chiamati a riflettere e agire per garantire che tali situazioni non si ripetano in futuro.