Too much salt will kill you. Troppo sale ti ucciderà. Parafrasando una celebre canzone dei Queen, è possibile arrivare al concetto espresso da una ricerca australiana, che ha voluto dare una risposta ad un semplice, ma pur complesso, interrogativo. Come mai, nel momento in cui iniziamo a mangiare le patatine, non riusciamo più a smettere fin quando non ci siamo ben bene rimpinzati?
Il responsabile di questa sciagurata azione per la nostra salute è, secondo un gruppo di ricercatori australiani dell’università di Deakin (che ha pubblicato la propria ricerca sul Journal of Nutrition) il sale.
Non il grasso come si pensava, ma il sale. Il grasso, sottolinea infatti lo studio, preso separatamente ha un sapore disgustoso, come dimostra l'odore dell'olio che si è usato per friggere le patatine, quando appena bruciato.
La ricerca ha preso in esame un campione di 48 persone. A tutti sono stati fatti mangiare dei piatti di pasta per diversi giorni.
Cibo che solo apparentemente era sempre uguale. In realtà cambiavano le porzioni di sale e grassi. Gli scienziati hanno rilevato che, in presenza di pasta molto salata, le persone erano più soddisfatte, ma anche meno sazie: chiedevano ancora cibo.
Il sale, insomma, fa male soprattutto perché ci dà la sensazione di avere ancora fame, spingendoci a mangiare ancora per essere sazi, dinamica questa che ci fa incamerare l'11% di calorie in più.