L’accaduto alla scuola APOLF di Pavia
La violenza nelle scuole ha sempre causato situazioni di disagio, sia per gli alunni vittime, sia per il personale docente e le famiglie dei ragazzi. Un episodio decisamente complesso è accaduto nell’Istituto Professionale APOLF di Pavia durante lo scorso novembre 2023. Ebbene, uno studente di quindici anni è stato duramente percosso da un suo compagno di scuola.
L’aggressione ha causato un trauma cranico al ragazzo colpito sul ragazzo, costringendo l’alunno a un ricovero in ospedale per qualche giorno. Purtroppo, però, lo shock subito e le complesse condizioni di salute hanno portato lo studente a perdere l’anno di scuola. La vittima, inoltre, è affetta probabilmente da una disabilità cognitiva.
I provvedimenti della famiglia dello studente
Dopo l’accaduto, i genitori della vittima hanno deciso di prendere dei provvedimenti legali e procedere di conseguenza ricorrendo alla Legge. L’intento della famiglia è quello di chiedere dei chiarimenti specifici alla scuola su ciò che è successo al figlio picchiato qualche mese fa. Secondo gli stessi genitori, le percosse subite dallo studente hanno causato notevoli danni sia psicologici, sia fisici.
Ecco perché vorrebbero rivolgersi a un avvocato per procedere ad azioni legali. Inoltre, in merito alle dichiarazioni della madre e del padre del ragazzo percosso, il quotidiano La Provincia Pavese ha riportato che i due genitori hanno chiesto alla scuola di applicare la “didattica a distanza” per il figlio, viste le complesse condizioni di salute e i tempi necessari per la guarigione e il recupero. La richiesta è stata espressa per permettere al ragazzo di non perdere l’anno scolastico, ma sembrerebbe che lo stesso istituto non abbia accettato il sollecito. Attualmente il ragazzo sta proseguendo le cure e terapie psicologiche per superare la violenza subita.
I “tentativi” della scuola per risolvere l’accaduto
L’istituto scolastico ha tentato in un paio di volte di reinserire l’alunno picchiato all’interno della classe, ma senza ottenere un esito positivo. Infatti, il ragazzo ha avuto molteplici attacchi di panico e ansia dopo aver provato a ritornare a scuola, ecco perché della richiesta della didattica a distanza da parte dei genitori.
A tal proposito, il preside dell’Istituto APOLF, Piero Iannello ha dichiarato:
“Mi dispiace per la situazione che si è creata. Ritengo che ci fossero le condizioni perché il ragazzo rientrasse a scuola. Abbiamo fatto il possibile per agevolare il suo ritorno. Stiamo preparando una relazione per rispondere al legale della famiglia. Sulla didattica a distanza, non è mai pervenuta una richiesta formale e comunque avremmo potuto organizzarla solo per un periodo limitato”.
Questa sembrerebbe la giustificazione da parte del direttore della scuola. Ora si dovrà procedere per vie legali e attendere gli esiti degli avvocati interessati al caso.