PERCHE' IL CIELO E' AZZURRO. “Ma il cielo è sempre più blu”. Così si intitola una famosa canzone di Rino Gaetano, che non a caso cita una delle parole – e delle figure – maggiormente utilizzate nella poesia di ogni tempo e luogo. Il cielo azzurro ha da sempre affascinato l'uomo, contrapponendosi alla terra a cui – mezzi meccanici a parte – l'essere umano rimane ancorato.
Chi non si è mai sdraiato su un prato con gli occhi fissi sul cielo, avvinto dalla sua vastità, interrotta brevemente solo dal passaggio delle nuvole, e dai suoi innumerevoli colori? E a tutti, almeno una volta nella vita, sarà capitato di chiedersi perché di giorno il cielo è azzurro, o celeste, o blu, e non è invece verde o completamente nero come nello spazio.
PERCHE' DI GIORNO IL CIELO E' AZZURRO: SPIEGAZIONE DI FISICA. La risposta ci obbliga a un piccolo excursus scientifico, per quanto non si tratti di nulla che vi obblighi a prendervi una laurea apposita per capirci qualcosa.
A causare il caratteristico colore del cielo è infatti l'interazione tra la luce del sole e l'atmosfera terrestre. Come è ormai noto e stranoto la luce dell'astro solare è composta dal sovrapporsi di onde magnetiche che hanno una lunghezza variabile, e che dal nostro occhio vengono scomposte in diversi colori, come viola, rosso, verde, arancione, giallo e per l'appunto blu.
Mentre gli altri colori incontrano degli ostacoli che ne limitano la visibilità, il blu riesce a diffondersi praticamente ovunque, grazie alla sua lunghezza d'onda che è molto breve e che quindi può essere rifratta dalle particelle dell'atmosfera. A questo proposito vale notare come i gas che compongono l'atmosfera che avvolge il nostro pianeta siano principalmente l'azoto e l'ossigeno, al 78% e il 21%: il restante 1% è invece acqua e argon. Una volta che la luce del sole entra a contatto con questi elementi a determinare il colore è la lunghezza delle sue frequenze: quella più corta – la blu – viene diffusa, mentre quelle più lunghe – che sono le più calde e dunque dal rosso al giallo – proseguono la loro corsa verso la Terra.
PERCHE' IL CIELO E' CELESTE. Proprio per questo motivo quando alziamo gli occhi al cielo invece che vedere il nero dello spazio e il baluginio delle stelle troviamo il blu-azzurro (più si va in alto, per esempio in montagna, e più il cielo è scuro, in quanto l'atmosfera è più densa).
Le nuvole invece hanno quel loro colore bianco proprio perché le particelle che le compagono sono molto più grandi di quelle dell'atmosfera: per questo motivo tutte le frequenze della luce del sole vengono diffuse. E qual è il risultato della sovrapposizione di tutti i colori? Il bianco, esatto.
Al tramonto invece i raggi del sole sono molto più vicini all'atmosfera e quindi la luce deve passare attraverso un'atmosfera più spessa, penetrabile solo dalle lunghezze d'onda maggiori, con il risultato finale del rosso che dipinge sia il cielo che le nuvole.
E per concludere, nel caso vogliate spiegare il fenomeno ai vostri amici, non dimenticate di citare colui che ha studiato questo processo, ovvero John William Strutt Rayleigh, fisico britannico vissuto durante la seconda metà dell'Ottocento.
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