Perché si manifesta contro l'alternanza scuola lavoro?

Perché si manifesta contro l'alternanza scuola lavoro?

Perché si manifesta contro l'alternanza scuola lavoro?

Verità e giustizia per Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci: gli studenti di tutta Italia si uniscono al cordoglio delle famiglie dei ragazzi e manifestano contro il sistema scolastico di tutta Italia. Da nord a sud, con rabbia, con foga, con determinazione per quei compagni scomparsi durante uno stage formativo. Lorenzo ha visto sottrarsi la vita durante l’ultimo giorno dell’alternanza-scuola lavoro da una trave d’acciaio a forma di T del peso di 150 chili che è precipitata dall’alto e lo ha raggiunto in pieno uccidendolo sul colpo; Giuseppe, invece, stava svolgendo uno stage in una ditta di termoidrauilica del Fermano quando il furgone dove viaggiava è finito fuori strada non lasciandogli scampo. Sul registro degli indagati è stato iscritto il nome di chi guidava, un collega nella stessa ditta ma per gli studenti di tutta Italia non si esaurirebbe tutto a questo.

Alternanza Scuola Lavoro: cosa sta succedendo in tutta Italia?

Quaranta piazze oggi, 18 febbraio, si sono gremite di ragazzi pronti a condannare le condizioni in cui si fanno svolgere gli stage di alternanza scuola-lavoro. Da nord a sud, senza pausa per dire “Basta”. A Torino sono rimasti feriti almeno 4 agenti nel tentativo di fermare la corsa verso Confindustria. Si chiede più sicurezza, più attenzione, per questi momenti formativi che dovrebbero aiutarli a inserirsi nel mondo professionale e non sottrargli la vita; ma non è tutto: “Scendiamo in piazza perché non possiamo più accettare la mancanza di dialogo e la totale assenza di una visione sul futuro dell’istruzione”, dicono i rappresentanti di istituto, “Non accettiamo che la maturità cambi a metà di ogni anno. Vogliamo un luogo di costante dialogo e confronto con le istituzioni per ripensare completamente la scuola del futuro, a partire dalle innumerevoli criticità del sistema”. Vogliono essere ascoltati e tutelati. A Roma l’appuntamento è a Piazza Vittorio ma il tono non cambia: “Il ministro Bianchi si deve dimettere perché non è adeguato e rappresenta il nostro nemico”. La rabbia è tanta, la voglia di un cambiamento viene urlata a gran voce. A Milano ci si chiede come si possa morire ancora a scuola. Srotolano uno striscione sulla statua al centro di Piazza Fontana e chiedono di abolire l’alternanza scuola-lavoro. Le proteste non accennano a diminuire, i ragazzi cercano delle risposte dalle istituzioni, una spiegazione su quanto accaduto a Lorenzo e Giuseppe a pochissima distanza, delle rassicurazioni per il futuro. Il clima è accesso e potrebbero esserci nuovi scontri nei prossimi giorni.

 

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