Se ne è tanto parlato nei giorni scorsi per lo scalpore che aveva provocato. Ci riferiamo al professore dell’Itis Curie Sraffa di Milano che aveva fermato uno spettacolo teatrale dedicato all’Olocausto adducendo come ragione il fatto che gli autori avessero esagerato il numero degli ebrei vittime del nazismo. Una dichiarazione che, come è ovvio dedurre, oltre che sorpresa, ha suscitato molta indignazione. Anche nel ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che non ha potuto esimersi dall’intervenire in merito. Naturalmente condannando le parole del prof.
Prof negazionista Olocausto rischia la sospensione
A quanto pare il professore rientra tra i negazionisti dell’Olocausto, ovvero coloro che sostengono che la shoah, in cui milioni di ebrei e altri gruppi minoritari sono stati uccisi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, non sia accaduta o sia stata esagerata. Queste affermazioni sono false e contraddette da una vasta quantità di documenti storici e testimonianze. La negazione dell’Olocausto, lo ricordiamo, è considerata una sorta di discorso antisemita e viene condannata dalla maggior parte della comunità scientifica e dalle organizzazioni internazionali dei diritti umani. E, in questo caso, oltre che dall’opinione pubblica, anche dal Ministro dell’Istruzione, che a proposito ha dichiarato:
“Il negazionismo dell’Olocausto è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico, ancor peggio nei luoghi deputati all’educazione dei giovani”.
Un simile episodio non poteva passare inosservato: come dichiarato da Valditara, il Miur ha chiesto una relazione sull’accaduto e sull’operato del docente. Per quest’ultimo potrebbero esserci spiacevoli conseguenze, un provvedimento disciplinare come la sospensione.
La difesa del professore
Come si pone, in tutto questo, il professore? Il docente di Economia politica e diritto lo scorso 26 gennaio aveva interrotto uno spettacolo teatrale in ricordo delle vittime dell’Olocausto in quanto, a suo dire, i numeri delle vittime pronunciati dagli attori (accusati, tra l’altro, anche di dire solo quello che faceva loro comodo) erano stati gonfiati. A tale suo intervento erano seguite le scuse da parte della preside dell’ISS, mentre il Consiglio d’istituto aveva ricevuto una lettera dei colleghi del professore con l’intento di dissociarsi dalle sue convinzioni.
L’uomo non è nuovo a posizioni discutibili: a quanto pare, oltre ad essere filorusso e antigay, è contrario al vaccino contro il Covid, al Green Pass e all’aborto. Nei giorni scorsi ha dichiarato di non essere un negazionista, tanto da avere affidato ai suoi studenti un approfondimento su ‘La banalità del male’ di Hannah Arendt.
“Ma se la Shoah è un fatto storico, deve essere analizzato non in maniera ideologica. E bisogna parlare anche di altri genocidi, come quello di Pol Pot in Cambogia, di Mao in Cina, di Leopoldo II in Congo, di Miloševic in Bosnia”.
Ha aggiunto.
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