Un tragico incidente si è verificato nella città di Pavia, dove una professoressa dell’istituto Bordoni, mentre era alla guida della sua auto, ha investito e ucciso un maestro di scuola che stava pedalando sulla sua bicicletta. La donna avrebbe investito l’uomo mentre entrambi erano diretti a scuola. Ma, mentre questo giaceva in fin di vita sull’asfalto, la professoressa si è recata a scuola per fare regolarmente lezione, senza apparentemente preoccuparsi dell’insegnante della scuola dell’infanzia in condizioni critiche.
Professoressa alla guida uccide maestro in bici
La notizia dell’incidente ha sconvolto la comunità, sia per la tragica morte del maestro, sia per il fatto che l’autrice dell’incidente non si sia minimamente curata di prestare i dovuti soccorsi all’uomo. Una volta arrivata in classe, la donna è stata raggiunta dalle forze dell’ordine ed è stata arrestata con le accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso. Chi commette il reato di omissione di soccorso rischia la reclusione da 1 anno a 3 anni. E corre il rischio di sospensione della patente di guida per un periodo di almeno 1 anno e 6 mesi, e per un massimo di 5 anni. Il reato di omicidio stradale, regolato dagli articoli 589-bis e 589-ter del Codice penale, prevede invece che “chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da 2 a 7 anni”. Senza tenere conto delle eventuali aggravanti.
La dinamica dell’incidente
L’incidente è avvenuto intorno alle 7.40 in viale Resistenza davanti al comando della polizia locale. Secondo le prime ricostruzioni la professoressa, mentre stava guidando, avrebbe centrato in pieno il maestro provocandone la caduta dal mezzo. Quest’ultimo è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso del Policlinico San Matteo, ma non ce l’ha fatta. E’ morto poco dopo.
Come si è giunti ad arrivare alla donna? Tramite le telecamere presenti nella zona. I vigili, visionando le riprese, sono risaliti alla professoressa e si sono recati a scuola, dove nel frattempo era arrivata. Sarebbero stati i suoi alunni ad avvisarla della presenza di alcuni vigili intorno alla sua auto. Una volta scesa, questi ultimi le avrebbero contestato il reato, ma lei avrebbe affermato di non essersi accorta dell’investimento. Adesso, in attesa del proseguimento delle indagini, si trova ai domiciliari. L’incidente tragicamente avvenuto ha sollevato, come è giusto che sia, questioni sul tema della sicurezza stradale e sull’importanza di prestare attenzione alla guida, soprattutto in prossimità di scuole e luoghi dove ci sono molti pedoni e ciclisti.
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