Un altro caso di aggressione ai danni di un insegnante si è verificato a Latina, dove una professoressa sarebbe stata colpita, picchiata, con uno zaino. Ma, contrariamente ai casi dei quali ci siamo occupati fino ad ora, il gesto non sarebbe stato volontario. A dichiararlo sono i genitori degli studenti coinvolti, che difendono i propri figli da questa infamante accusa. Ma come si sono svolti esattamente i fatti? Analizziamo quanto avvenuto.
Professoressa colpita con lo zaino
L’episodio è stato riportato dal quotidiano Il Messaggero, sul quale si leggono le dichiarazioni di alcuni dei genitori degli studenti protagonisti, insieme alla prof, di questa insolita vicenda. Secondo uno dei padri, nonostante la presenza di alunni molto vivaci in quella classe, e di passati episodi di bullismo, “rispetto alla questione dello zaino contro la prof penso si sia trattato veramente di uno scontro involontario, abbiamo parlato a lungo di questo episodio, avvenuto un po’ di tempo fa, ma non penso sia stato un gioco per colpire l’insegnante”.
Un altro genitore, invece, ha detto di non essere il tipo di padre che non punisce il figlio, se colpevole. Ha dichiarato di essere a conoscenza di pregressi pesanti contrasti con la stessa insegnante, e del fatto che la stessa abbia usato “dei modi forti contro i ragazzi, urlando molto in classe e usando parole pesanti”.
In particolare, l’episodio dello zaino sarebbe stato del tutto involontario: dopo un confronto tra i genitori ed i figli, i primi si sarebbero “convinti dell’inesistenza di un’aggressione volontaria, ma solo di un gesto assolutamente casuale.” Secondo quanto avrebbero appurato, nell’atto di uscire dalla scuola i ragazzi avrebbero iniziato a spingersi tra di loro. Fino a quando uno di questi sarebbe andato a colpire accidentalmente la prof che li stava rimproverando.
Altri episodi di bullismo nella stessa scuola
In realtà, quello dello zaino non sarebbe l’unico caso, avvenuto nella stessa scuola, dello stesso tenore. Un’altra insegnante sarebbe stata presa in giro da uno studente con l’uso di parole poco appropriate, e la scena sarebbe stata ripresa con il telefonino da un suo compagno di classe. Il video sarebbe poi stato condiviso sui social, naturalmente senza alcun permesso.
Naturalmente, se l’aggressione fosse vera, dovrebbe scatenare un’ondata di indignazione nella comunità scolastica e tra le famiglie, e comportare una giusta punizione per i responsabili del gesto. Tuttavia, il fatto che alcuni genitori abbiano deciso di difendere i propri figli, sostenendo la non intenzionalità dell’aggressione, fa riflettere e sorgere un dubbio. In ogni caso è fondamentale che la scuola e le autorità competenti prendano provvedimenti per assicurare che gli insegnanti siano al sicuro mentre svolgono il loro lavoro e che gli studenti siano educati sull’importanza del rispetto e della non violenza.
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