Un’insegnante di lingua inglese di una scuola in Campania è stata aggredita davanti agli studenti dalla madre di un’alunna. La docente stava tenendo una lezione quando è stata interrotta da una donna che ha cominciato ad insultare e poi a colpire l’insegnante, a causa della valutazione troppo bassa che aveva attribuito alla figlia. Come sono andate le cose e come sta ora la professoressa? Approfondiamo i dettagli di questa – purtroppo non isolata – vicenda.
Prof di inglese picchiata da madre di un’alunna per voto basso
A seguito dell’aggressione, la docente si è recata in ospedale da sola per farsi curare. Ha fatto sapere di avere intenzione di denunciare non solo la donna artefice dell’aggressione, ma anche la scuola per omissione di soccorso. Gli studenti che erano presenti e che hanno assistito alla scena sono naturalmente rimasti turbati da quanto accaduto, con buona preoccupazione dei loro genitori, a loro volta allarmati per la sicurezza dei ragazzi mentre sono in quello che dovrebbe essere considerato un luogo sicuro per loro. La vittima adesso rimarrà per qualche tempo lontana da scuola per rimettersi sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. E’ naturalmente scossa per quanto le è successo. A dire la sua riguardo l’accaduto è stata Valeria Longobardi, collega della prof nonché sindacalista della Flc Cgil. La stessa ha definito l’episodio – una vera e propria aggressione fisica sul luogo di lavoro – “davvero increscioso”.
Episodi di violenza nelle scuole, un fenomeno in crescita
Come ha inoltre dichiarato Longobardi, gli episodi di violenza nelle scuole a danno dei docenti, ma anche del personale Ata, sono un fenomeno in crescita. Si sono purtroppo incrementati durante e dopo la pandemia e derivano in gran parte dai disagi economici, sociali, psicologici che questa ha comportato in maniera diretta ed indiretta. Ad incidere
“un evidente indebolimento del tessuto valoriale, una discrasia tra modelli educativi, quello scolastico da un lato e quello socio-familiare dall’altro e, soprattutto, un progressivo discredito che decenni di disinvestimento finanziario e progettuale da parte della politica hanno riversato sul sistema scolastico”.
Un quadro non di certo entusiasmante, terreno fertile per quello che può essere considerato oramai una piaga da combattere prima che si arrivi alla deriva. Un altro aspetto da non sottovalutare, secondo la sindacalista della Flc Cgil, è anche “l’erosione interna delle relazioni dovuta alla troppa confusione e conflittualità nella scuola”.
Non si può continuare così. E un danno per tutti, per i ragazzi soprattutto che questa conflittualità la percepiscono, spesso la sfruttano a proprio vantaggio, come quando due genitori non vanno d’accordo”.
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