Un passo avanti per il benessere degli studenti: approvato l’emendamento che introduce il sostegno psicologico obbligatorio nelle scuole italiane.
La Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento cruciale nella legge di bilancio 2025: un fondo da 10 milioni di euro destinato all’introduzione e al rafforzamento del servizio di sostegno psicologico nelle scuole. Questa misura, promossa dal Partito Democratico, rappresenta una risposta concreta a una necessità sempre più evidente nel panorama scolastico italiano.
Il fondo, che sarà aumentato fino a 18,5 milioni di euro a partire dal 2026, punta a garantire supporto psicologico a studenti e studentesse in situazioni di difficoltà con l’obiettivo è colmare una lacuna che, fino ad oggi, ha visto questo servizio come un’opzione discrezionale, dipendente dall’autonomia e dai fondi limitati degli istituti.
Le risorse stanziate con la nuova legge di bilancio permetteranno di ampliare l’accesso a servizi fondamentali in un contesto in cui la scuola è spesso il primo luogo dove si manifestano segnali di disagio psicologico tra i giovani. La misura mira quindi a rispondere a un’esigenza già segnalata da studenti e famiglie, soprattutto per prevenire le situazioni più gravi grazie a un intervento tempestivo.
Bonus psicologo e ampliamento delle risorse
Oltre al fondo per il supporto scolastico, sono stati approvati ulteriori finanziamenti per ampliare l’accessibilità al bonus psicologo. Grazie a due emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, il bonus sarà incrementato di 1,5 milioni di euro nel 2025, 0,5 milioni nel 2026 e 1 milione nel 2027. Questi fondi estenderanno i servizi di sostegno psicologico anche al di fuori dell’ambito scolastico, rendendoli più inclusivi e diffusi sul territorio.
Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop), David Lazzari, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Questo primo finanziamento rappresenta un punto di partenza essenziale. Ora è necessario garantire un’attuazione rapida ed efficace dei servizi psicologici nelle scuole e incrementare progressivamente le risorse disponibili”. Lazzari ha inoltre ricordato che sarà cruciale valorizzare il ruolo delle Regioni, come previsto dalla legge 70, e sfruttare i finanziamenti regionali già esistenti per massimizzare l’efficacia di queste iniziative.
La scuola come presidio contro il disagio giovanile
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha commentato la misura sottolineando l’importanza di evitare un’eccessiva “psicologizzazione” delle scuole: “Non vogliamo psicologizzare la scuola, ma creare presidi laddove ci siano reali necessità”. Questa posizione si inserisce in una strategia più ampia che mira a bilanciare l’incremento dei servizi con interventi mirati e ben definiti.
Le statistiche rendono evidente l’urgenza di tali interventi: secondo i dati dell’Unicef, oltre un adolescente su sette, tra i 10 e i 19 anni, presenta un disturbo psicologico diagnosticato. La Società Italiana di Psichiatria stima inoltre che circa 700mila giovani in Italia siano affetti da dipendenze da web, social e videogiochi, problemi presenti da tempo ma esacerbati dalla pandemia che ha aumentato l’isolamento e l’incertezza tra i giovani.
Un investimento per il futuro
L’introduzione del fondo per il supporto psicologico rappresenta un primo passo importante verso una scuola più attenta al benessere dei propri studenti anche se, come sottolineato dagli esperti, sarà necessario continuare a investire e monitorare l’efficacia delle misure adottate. La scuola, luogo di formazione e crescita, diventa così anche un presidio fondamentale per la prevenzione e il trattamento del disagio giovanile, puntando a garantire non solo un’istruzione di qualità, ma anche un ambiente in cui ogni studente possa sentirsi sostenuto e compreso.