Una studentessa del quarto anno di una scuola superiore di Lecco si è ritrovata in una controversa situazione dopo aver cercato di soccorrere la sua compagna di camera durante una gita scolastica a Napoli. A seguito della quale si è ritrovata con un 8 in condotta. L’evento risale allo scorso 22 aprile, quando la scuola che frequentava aveva organizzato un viaggio d’istruzione nella città partenopea. Una notte di quella trasferta, all’interno della camera che condivideva con una compagna, si era scatenata una discussione accesa tra la compagna di stanza e il suo fidanzato. Perché i docenti hanno scelto di “punirla” lo approfondiamo di seguito.
Soccorre amica ma viene aggredita dal fidanzato di lei
Ebbene, la studentessa aveva deciso di intervenire per cercare di sedare la situazione e proteggere la sua compagna. Ma, a sorpresa, il fidanzato di quest’ultima aveva improvvisamente indirizzato la sua violenza contro di lei. Oltre il danno, la beffa: a seguito dell’incidente, la studentessa è stata punita con un pesante voto di condotta, un 8, lasciandola piuttosto interdetta oltre che, naturalmente, delusa. Ed è per questo che oggi, a distanza di qualche mese, ha deciso di affidare ad una lettera pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera il suo profondo disagio.
Ad iniziare dal clima di marginalizzazione instaurato da alcuni docenti nei suoi confronti. Anziché ricevere sostegno, secondo la ragazza sarebbe stata abbandonata dall’istituto. Come se l’avessero lasciata da sola ad affrontare le conseguenze di una pesante aggressione. La ragazza ha riferito che, a causa dell’atteggiamento ostile degli insegnanti, ha deciso di cambiare istituto al termine dell’anno scolastico, cercando un ambiente scolastico sicuramente più accogliente di quello riscontrato nella sua vecchia scuola.
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I docenti hanno minimizzato l’accaduto
Ma come erano andate le cose? Secondo quanto riferito dalla giovane, tutto è iniziato quando ha deciso di rientrare nella sua camera d’albergo condivisa con una compagna. Camera all’interno della quale si stava consumando un acceso litigio tra la sua amica e il suo fidanzato. La scena ha preso fin da subito una brutta piega, trasformandosi in una aggressione fisica e verbale in piena regola. La giovane dice di essere stata spintonata e costretta a subire insulti e urla agghiaccianti da parte del ragazzo. Il tutto, mentre altre compagne di classe, che stavano assistendo alla scena, piangevano spaventate.
Solo pochi insegnanti sono intervenuti per soccorrere la vittima. Ma non era ancora finita, perché dopo il ritorno a scuola, seconda la studentessa i professori hanno minimizzato la gravità dell’aggressione, cercando di ridimensionarla come un semplice litigio tra due studenti. Presa di posizione che ha generato sconcerto nella giovane, la quale si è chiesta perché abbiano deciso di sottovalutare una situazione tanto grave.
Punita dai docenti con un 8 in condotta
La figura della professoressa incaricata di investigare sull’episodio è sembrata svanire nel nulla, lasciando la ragazza senza risposte e senza sostegno. Alcuni docenti, addirittura, hanno dimostrato solidarietà nei confronti del responsabile dell’aggressione. La giovane si è rivolta alla dirigente scolastica nella speranza di ottenere giustizia, ma anche in questo caso ha incontrato indifferenza. L’incontro con la preside è avvenuto solo dopo numerose sollecitazioni, e sembra che il presunto aggressore sia stato ascoltato prima delle testimonianze delle compagne che avevano assistito all’accaduto.
Ciliegina sulla torta è stata la misura disciplinare adottata dalla scuola nei confronti dell’aggressore: un solo giorno di sospensione con presenza obbligatoria a scuola durante una giornata sportiva istituzionale. “Mi sono sentita sola, presa in giro, senza sostegno da parte dei professori che avrebbero dovuto tutelarmi”, ha aggiunto la studentessa. E, per concludere “in bellezza”, a fine anno il 9 in condotta che aveva nel primo quadrimestre si è trasformato in un 8. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e le ha fatto decidere di proseguire gli studi in un altro istituto.
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