Il MIT resta al vertice per il tredicesimo anno consecutivo, seguito da due università di Londra e da Harvard. Il Politecnico di Milano, prima italiana in classifica, è al 111° posto.
Sono ormai tredici anni che il Massachusetts Institute of Technology (MIT) occupa il podio della QS World University Rankings, la classifica globale delle migliori università al mondo stilata da QS Quacquarelli Symonds che prende in considerazione vari fattori, tra cui l’occupabilità e la sostenibilità. Giunta alla sua 21° edizione, la classifica del 2025 ha preso in esame 1.500 università provenienti da 106 Paesi.
Quali sono le prime università al mondo
Dopo il MIT, che domina la classifica grazie alle sue eccellenze in occupabilità e sostenibilità, troviamo l’Imperial College London e l’Università di Oxford, seguite, al quarto posto, dall’Università di Harvard. Questi risultati riflettono la crescente importanza di una formazione universitaria che prepari gli studenti ad affrontare le sfide del mercato del lavoro globale, oltre a promuovere la sostenibilità.
Quali sono le università italiane nella QS World University Rankings 2025
Il Politecnico di Milano si distingue come la migliore università italiana raggiungendo il 111º posto, il miglior risultato di sempre per questo ateneo. Questa posizione rappresenta un balzo di dodici posti rispetto all’anno precedente, sottolineando l’eccellenza e la competitività del Politecnico nel panorama accademico internazionale.
La Sapienza – Università di Roma segue al 132º posto, guadagnando due posizioni rispetto all’anno scorso, mentre l’Università di Bologna sale di ventuno posizioni fino al 133º posto: anche per questo ateneo si tratta del miglior risultato di sempre.
Delle 42 università italiane classificate, quindici hanno migliorato la loro posizione, nove hanno mantenuto la stessa posizione dell’anno scorso e diciotto hanno perso posizioni. L’Università Vita-Salute San Raffaele ha registrato il maggior progresso tra le italiane, avanzando significativamente nella classifica globale grazie all’impatto della sua ricerca scientifica; anche l’Università di Roma Tor Vergata ha registrato un notevole progresso, guadagnando quasi 100 posti rispetto al risultato ottenuto lo scorso anno.
La reputazione accademica delle università italiane
L’Università di Bologna si distingue per la sua eccellente reputazione accademica, posizionandosi al 69° posto; il Politecnico di Milano, invece, ha un’ottima reputazione tra i datori di lavoro, collocandosi all’82° posto, mentre l’Università Vita-Salute San Raffaele eccelle nel rapporto tra numero docenti-studenti, dove si colloca al 66° posto, e per le citazioni per docente con un bel 80° posto.
La Libera Università di Bozen-Bolzano si posiziona al 276° posto per la proporzione di docenti internazionali, mentre il Politecnico di Milano per la proporzione di studenti internazionali arriva al 262° posto. Ottimi risultati anche per La Sapienza di Roma, al 41° posto per la rete di ricerca internazionale e all’87° posto per i risultati occupazionali dei suoi laureati, e per l’Università di Bologna che si posiziona al 108° posto per la sostenibilità.
Altre considerazioni sulla classifica globale delle università
Il Regno Unito si conferma come centro di eccellenza accademica con ben tre delle prime cinque università al mondo; purtroppo, però, più della metà degli altri atenei inglesi in classifica ha perso posizioni rispetto all’anno precedente. L’Università di Toronto ha invece ottenuto il podio per la sostenibilità.
Le università australiane possono vantare ben tre istituzioni tra le prime 20 a livello globale, mentre quelle indiane, 46 in classifica, hanno migliorato la loro posizione o sono nuovi ingressi. Anche Indonesia, Pakistan e Turchia hanno registrato miglioramenti significativi.
Delle prime 100 università, quattro sono in America Latina; l’Università KFUPM dell’Arabia Saudita è l’istituzione araba più quotata al mondo con il suo 101º posto, mentre l’Università di Cape Town è la prima delle africane, posizionandosi al 171º posto.