Informatica e Ingegneria in testa, con stipendi fino a 300 euro in più rispetto alla media. Per raggiungere la vetta, però, serve impegno e pazienza.
Le prospettive lavorative e salariali dei laureati italiani variano notevolmente in base al settore disciplinare scelto. Informatica, Ingegneria industriale, Agraria e Veterinaria sembrano essere le lauree che offrono le migliori opportunità economiche nel lungo termine. Questo secondo l’ultimo rapporto AlmaLaurea sulla “Condizione occupazionale dei laureati”: chi completa un percorso universitario quinquennale in queste aree può guadagnare fino a 300 euro al mese in più rispetto alla media nazionale. Tuttavia, raggiungere questi livelli di stipendio richiede tempo e spesso bisogna aspettare di superare i 30 anni per vedere ripagati i tanti anni di sacrifici sul conto in banca.
La laurea quinquennale è una scelta strategica
Chi sceglie una laurea magistrale, sia biennale che a ciclo unico, può contare su prospettive economiche nettamente migliori rispetto ai percorsi triennali. Con un titolo quinquennale in tasca, infatti, si può aspirare a uno stipendio netto mensile di oltre 2.000 euro, superando di gran lunga la media nazionale che si attesta intorno ai 1.800 euro. La differenza salariale tra lauree magistrali a ciclo unico e magistrali biennali è minima (una trentina di euro): ciò che cambia le carte in tavole è l’area disciplinare in cui ci si laurea. Nello specifico, i laureati in Informatica e Tecnologie ICT godono delle migliori condizioni economiche, con una retribuzione media di 2.111 euro al mese; seguono gli ingegneri industriali e dell’informazione, che guadagnano in media 2.069 euro al mese; al terzo posto i laureati nel settore agrario-forestale e veterinario, che si difendono bene con uno stipendio medio di 2.007 euro. Poco sotto i 2.000 euro mensili troviamo le lauree in ambito medico-sanitario, come Medicina e Chirurgia, che offrono una retribuzione media di 1.863 euro mensili, e le lauree in Architettura e Ingegneria civile o Economia che possono contare su circa 1.870 euro al mese.
Lauree triennali: i pochi compromessi tra rapidità e retribuzione
Anche i laureati triennali possono aspirare a stipendi dignitosi, soprattutto se scelgono percorsi in ambito medico-sanitario o farmaceutico, dove le retribuzioni medie a un anno dal conseguimento della laurea si aggirano intorno ai 1.561 euro al mese. Anche l’area Informatica e Tecnologie ICT mostra buone performance, con un salario medio di circa 1.472 euro già dopo il primo anno di lavoro.
Chi sceglie di fermarsi alla laurea triennale in altre discipline, invece, potrebbe trovare molto deludente il proprio salario iniziale. In particolare, i laureati in Scienze motorie e sportive, Psicologia e area letterario-umanistica guadagnano in media meno di 1.000 euro al mese a un anno dalla laurea.
Disparità di genere nel mondo del lavoro
Nonostante il miglioramento delle prospettive occupazionali, il rapporto AlmaLaurea evidenzia una persistente disparità di genere sia nelle scelte universitarie che nelle retribuzioni. Le facoltà che offrono le migliori prospettive economiche, come Informatica e Ingegneria, vedono una bassa presenza femminile (tra il 17% e il 27,5%). Inoltre, anche quando donne e uomini conseguono la stessa laurea, le donne tendono a guadagnare meno: il divario salariale, che può arrivare fino a 200 euro al mese, riflette una disuguaglianza che attraversa tutti i settori disciplinari, con conseguenze significative sul contesto sociale e familiare italiano.
Il report sottolinea come questo fenomeno abbia un impatto anche sulla composizione delle famiglie: i nuclei familiari in cui la donna è il principale percettore di reddito sono veramente pochi, un dato che evidenzia una problematica strutturale e richiede interventi mirati per promuovere l’equità di genere nel mondo accademico e lavorativo.