Reclutamento docenti 2022: le anticipazioni
Nelle prossime ore arriverà il decreto sul reclutamento dei docenti: le nuove regole che porteranno i professori in cattedra verranno annunciate a breve. Nello specifico il decreto legge arriverà entro metà maggio, in Consiglio dei Ministri per l’approvazione. Secondo il Sole 24 Ore stanno per arrivare le lauree semi-abilitanti: laurea triennale più magistrale (3+2) o a ciclo unico con l’aggiunta di 60 crediti formativi su materie antro-psico-pedagogiche che si possono acquisire negli ultimi 2 anni di corso.
Reclutamento docenti 2022: cosa cambia
Se le indiscrezioni delle ultime settimane fossero veri ecco cosa si prospetta per i futuri docenti:
- Ottenere almeno 30 CFU (di cui 15 di tirocinio) all’università e prendere parte ai concorsi scuola, per poi terminare i rimanenti 30 CFU e l’abilitazione con un anno a tempo determinato e part-time
- 60 CFU e l’abilitazione già durante il percorso di studi, passare il concorso e poi fare l’anno di prova e, previa valutazione positiva, arrivare alla conferma in ruolo
- I precari “storici”, con almeno 36 mesi di servizio, potranno accedere direttamente al concorso e fare l’anno di prova.
Ci sono però alcune cose da chiarire: visto che una laurea specialistica attualmente prevede 120 CFU, si pensa che i 60 CFU siano aggiuntivi. Per quanto riguarda il percorso dei docenti di ruolo ci sarebbero due novità: una progressione stipendiale accelerata per i professori che frequentano i corsi di formazione continua, la possibilità di chiedere il trasferimento, ma anche l’assegnazione e l’utilizzazione provvisoria in un’altra scuola solo dopo tre anni di servizio nell’istituto di assegnazione.
Reclutamento docenti 2022: le prove
Per il reclutamento docenti le prove concorsuali dovrebbero prevedere:
- una sola prova scritta che ha un test scritto a risposta multipla
- creazione di una graduatoria data dal punteggio avuto nella prova e dai titoli posseduti
- assunzione per un anno con contratto a tempo determinato come anno di prova; il superamento dell’anno di prova porterebbe alla trasformazione del contratto a tempo indeterminato con la relativa conferma in ruolo
Ricordiamo che negli ultimi 20 anni ci sono stati dei continui cambiamenti per quanto riguarda le modalità di partecipazione ai concorsi. Siamo passati dalle SSIS (scuola di specializzazione all’insegnamento secondario) ai PAS (Percorsi Abilitanti Speciali), fino alla laurea in scienze della formazione primaria abilitante per la scuola infanzia e primaria e alla laurea non abilitante per l’insegnamento insieme a 24 crediti (CFU) per le classi di concorso di primo e secondo grado. 24 CFU che, in vista delle nuove regole, dovrebbero quindi scomparire. Non resta che aspettare qualche settimana per scoprire tutti i dettagli su quello che accadrà prossimamente.