Religione a scuola: la situazione attuale
Già dieci anni fa erano circa 800mila gli studenti che rinunciavano all’ora di religione a scuola. Secondo l’Annuario del Servizio Nazionale della Cei (Conferenza episcopale italiana) per l’Insegnamento della Religione Cattolica, relativo all’anno scolastico 2010-2011, la quota degli assenti aveva superato il 10 per cento. E dieci anni dopo com’è la situazione? Sono i dati del Ministero dell’Istruzione analizzati dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) e da #datibenecomune sono oltre un milione i ragazzi delle scuole pubbliche che rinunciano all’ora di religione. Nello specifico gli istituti artistici hanno una percentuale del 28,44%, risultando così i più laici, mentre tra le regioni troviamo al primo posto la Toscana con il 25,23% di “no”.
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Religione a scuola: la situazione attuale: perché gli studenti rinunciano
“Tra i tanti dati che il Ministero dell’Istruzione mette a disposizione nel suo Portale unico dei dati della scuola mancano quelli relative all’Irc – ha dichiarato Andrea Borruso di #datibenecomune – per cui finora l’unica fonte di informazione in merito a una questione così rilevante che riguarda cosa succede nelle scuole pubbliche italiane era, paradossalmente, la Cei, la quale però fornisce solo delle percentuali per macroaree. L’auspicio è che a seguito di questa iniziativa congiunta i dati vengano pubblicati in formato aperto e interoperabile direttamente dal Ministero“. Al posto dell’ora di religione i ragazzi escono da scuola oppure svolgono attività didattiche e formative alternative o ancora svolgono attività di studio: assistito o non assistito.
Religione a scuola: tutti i dati
Le tre regioni con il più alto tasso di rinunce all’ora di religione a scuola sono Toscana (25,23%), Emilia-Romagna (24,84%) e Liguria (24,61%), mentre quelle con i tassi più bassi Molise (3,16%), Campania (2,72%) e Basilicata (2,57%). Per quanto riguarda le province tra i primi posti troviamo Firenze con il 36,67%, mentre tra gli ultimi Barletta-Andria-Trani con l’1,56%. La rinuncia all’ora di religione aumenta con la crescita degli studenti in termini di età: scuole dell’infanzia 10,59%; scuole primarie 10,20%; scuole secondarie di primo grado 12,73%; scuole superiori 19,76%. Nel dettaglio dopo i licei artistici di cui vi abbiamo già parlato, gli istituti con il più alto tasso di “no” sono gli istituti tecnici e professionali (22,76% e 23,49%, rispettivamente). “Il Ministero non ha risposto a tutte le nostre domande – ha continuato il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene – per esempio non sappiamo il dettaglio delle scelte alternative all’insegnamento della religione cattolica, perché ci hanno spiegato è un dato non rilevato. Gli elementi che ci hanno fornito rappresentano però un primo passo importante, che consente di estrarre informazioni inedite e interessanti“.
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