Riapertura delle scuole dopo Pasqua?
A poche settimane dalla seconda Pasqua che passeremo chiusi dentro casa a causa della pandemia da Covid-19 tutte le regioni italiane si trovano divise in zone arancioni e rosse: ristoranti e bar chiusi al pubblico, spostamenti limitati e – ovviamente – scuole chiuse per evitare ancora di più la diffusione del virus. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi è intervenuto al Senato in vista del Consiglio UE e ha delineato la linea del governo sul tema delle riaperture, visto che il 6 aprile scadrà il DPCM in corso. “Mentre stiamo vaccinando è bene iniziare a pianificare le aperture – ha dichiarato – Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis, con le primarie e l’infanzia anche nelle zone rosse, allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua”.
Le parole di Mario Draghi sui vaccini
“Se paragonate al resto d’Europa, le cose qui già ora vanno abbastanza bene. Per vaccini fatti, l’Italia è seconda dopo la Spagna, ma per i noti motivi l’Unione Europea si colloca dietro molti altri Paesi. Nel Regno Unito, giusto per fare un esempio, la campagna vaccinale procede più rapidamente, anche se bisogna dire che le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi in numero sono paragonabili a quelle dell’Italia. Però vediamo cosa abbiamo da imparare da quell’esperienza e anche da quella di altri Paesi”, ha detto invece in merito ai vaccini nel nostro Paese.
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Proprio quello dei vaccini è un tema cardine, tanto che negli ultimi giorni si sta prendendo seriamente in considerazione l’idea di istituire un passaporto vaccinale che consenta, innanzitutto, di fare ripartire il turismo garantendo la possibilità a chi effettuerà il vaccino di viaggiare. La proposta è quella di permettere a chi è vaccinato qualche libertà in più, andando così ad aiutare i settori maggiormente colpiti dalla pandemia, come ristoranti, bar e palestre che durante le varie chiusure sono stati costretti a tenere abbassate le saracinesche. Si dovrebbe pensare ad un dispositivo che possa rilevare la situazione di salute di chi vuole riprendere a fare attività fisica in palestra o per chi vuole andare a mangiare fuori. “Per il certificato verde digitale l’obiettivo è dare entro tre mesi un certificato digitale a coloro che sono stati vaccinati, che hanno effettuato un test diagnostico o che sono guariti”, ha concluso Draghi.