Ricorso test di Medicina: perché?
Alcuni aspiranti studenti esclusi dai risultati dei quiz di Medicina del 2020 potrebbero rientrare in corsa. Lo scorso 29 settembre gli studenti che hanno svolto il test d’ingresso hanno scoperto il loro posto in graduatoria nominale nazionale. Chi non ha ottenuto il punteggio minimo potrà fare ricorso. Per presentarlo bisogna documentare alcune irregolarità che si sono verificate durante lo svolgimento della prova.
Oppure basti pensare che nel 2017 secondo il Consiglio di Stato ci sono stati meno posti a disposizione rispetto alla richiesta di professionisti. I giudici del massimo organo di giustizia amministrativa hanno accolto la tesi dei legali che contestavano la corretta determinazione dei posti messi a bando dal Miur perché necessaria “una realistica ed accurata proiezione previsionale circa il fabbisogno di medici nelle varie specialità per gli anni a seguire, anche al fine di scongiurare le prevedibili (e previste) prossime carenze del numero dei medici, pari a quelle in atto nel numero di infermieri del Servizio sanitario nazionale”.
Ricorso test di Medicina: scorrimenti
Quest’anno a fronte dei 13.072 posti messi a disposizione, sono stati ben 66.638 le persone ad aver preso parte, lo scorso 3 settembre, alla selezione. La prossima data da segnare sul calendario è quella del 7 ottobre in cui ci sarà il primo scorrimento ufficiale: in questo modo chi ha optato per “conferma interesse a restare in graduatoria” ha ancora qualche possibilità di rientrare nei posti disponibili. Nel frattempo c’è chi già vuole fare ricorso: ma entro quali termini?
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Ricorso test di Medicina: scadenze
Si può fare ricorso per un cellulare rimasto acceso oppure per un plico manomesso, come è accaduto anni fa: una situazione considerata anomala può essere utilizzata come motivazione valida per vincere il ricorso al Tar. La normativa prevede che il ricorso può essere effettuati a 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria, mentre sono 120 giorni per il ricorso straordinario.