Rifiuti a Roma: l’emergenza che attanaglia la Capitale
A Roma non si placa l’emergenza inerente ai rifiuti che, ormai da mesi, attanaglia la città creando disagi sempre più grandi. Così come ha spiegato Paolo Longoni, l’amministratore delegato di Ama Roma ovvero la società responsabile della raccolta e dello smaltimento di rifiuti nella Capitale, attualmente esiste un deficit di trecento tonnellate al giorno di indifferenziata. Stando ai dati, ogni giorno a Roma vengono raccolte circa 4.600 tonnellate di rifiuti, di cui circa 2.600 sono indifferenziati: ciò vuol dire che una tonnellata su nove resta in strada e non finisce negli appositi impianti di smaltimento.
Rifiuti a Roma: le cause dell’emergenza
La crisi dei rifiuti a Roma, che periodicamente ritorna ad essere un problema di interesse nazionale rimbalzando sulle prime pagine dei giornali, è una questione complessa e dalle molteplici cause. Innanzitutto è stata constatata una carenza di mezzi e personale: il 55% dei compattatori necessari non è disponibile e, per quanto riguarda i dipendenti dell’Ama, ad oggi esistono numerose prescrizioni e molti non possono lavorare di notte, di giorno, al caldo o al freddo. Problema ancora maggiore è che i rifiuti spesso non vengono ritirati perché non ci sono le necessarie capienze negli impianti di trattamento o sono inferiori alle necessità quotidiane. C’è da sottolineare, infatti, che la città di Roma produce da sola quasi il 58% del totale dei rifiuti urbani generati nell’intero territorio del Lazio e nello stato attuale la configurazione degli impianti regionali non consente la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti urbani, ossia che questi siano raccolti, trattati e smaltiti all’interno di essi.
Rifiuti a Roma: il problema degli impianti regionali
Il Piano di gestione dei rifiuti definito dalla Regione Lazio ha diviso il territorio regionale in cinque Ambiti territoriali ottimali (Ato) che si occupano sia del trattamento che dello smaltimento dei rifiuti. Tali Ambiti sono i seguenti: Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Viterbo. Il problema nasce dal fatto che alcuni Ato hanno maggiori capacità di trattamento rispetto a quelle richieste, mentre per l’Ato di Città Metropolitana e di Roma Capitale tali capacità non risultano sufficienti. Ancora più problematica risulta la situazione per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti: in questo caso tutta la Regione Lazio non è autosufficiente e deve rivolgersi ad altre regioni o ad altri Paesi. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dalla Direzione regionale delle politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Lazio, Roma in primis presenta una forte criticità: la città infatti ha un’insufficiente capacità di smaltimento prevista non solo per il 2019 ma anche per i prossimi cinque anni.
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