La riforma delle classi di concorso per accedere all’insegnamento ha segnato un momento significativo nel panorama educativo italiano, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 10 febbraio 2024, del decreto del 22 dicembre 2023. Questo decreto, emanato dal Ministro dell’Istruzione, introduce una serie di revisioni e aggiornamenti mirati a modernizzare e rendere più efficiente il sistema di classificazione dei docenti nelle scuole italiane.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’accorpamento di diverse classi di concorso precedentemente considerate separate. Questo processo ha portato alla creazione di nuove denominazioni per le classi di concorso, che ora riflettono un approccio più integrato e coerente all’insegnamento.
Ecco le classi di concorso derivate dall’accorpamento:
- A-01: Disegno e storia dell’arte nell’istruzione secondaria di I e II grado (accorpa ex A-01 e ex A-17)
- A-12: Discipline letterarie nell’istruzione secondaria di I e II grado (accorpa ex A-12 e ex A-22)
- A-22: Lingue e culture straniere nell’istruzione secondaria di I e II grado (accorpa ex A-24 e ex A-25)
- A-30: Musica nell’istruzione secondaria di I e II grado (accorpa ex A-29 e ex A-30)
- A-48: Scienze motorie e sportive nell’istruzione secondaria di I e II grado (accorpa ex A-48 e ex A-49)
- A-70: Italiano negli istituti di istruzione secondaria di I e II grado con lingua di insegnamento slovena o bilingui del Friuli V.G. (accorpa ex A-70 e ex A-72)
- A-71: Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di I e II grado con lingua di insegnamento slovena o bilingui del Friuli V.G. (accorpa ex A-71 e ex A-3)
In particolare, il decreto ha introdotto modifiche significative per le classi di concorso STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics), con particolare attenzione alle classi A-20 (Fisica) e A-27 (Matematica e fisica), che ora includono requisiti aggiornati e più specifici per l’accesso. Queste modifiche si inseriscono in un contesto più ampio di revisione delle classi di concorso, iniziato con il DM del 20 novembre 2023, che aveva già interessato le classi A-26 e A-28.
Il decreto stabilisce inoltre criteri precisi per la computabilità dei CFU (Crediti Formativi Universitari) e dei CFA (Crediti Formativi Accademici), escludendo quelli ottenuti tramite la tesi di laurea o di diploma accademico. Questo aspetto è fondamentale per garantire che i docenti possiedano le competenze effettive necessarie per insegnare nelle diverse materie.
Un’altra novità importante è l’introduzione di requisiti specifici per l’insegnamento delle discipline non linguistiche mediante la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che richiede ai docenti di possedere certificazioni linguistiche di livello pari o superiore a C1 e attestazioni di competenza metodologica CLIL.
La riforma prevede anche disposizioni per la mobilità dei docenti e la gestione dei soprannumerari o in esubero, assicurando che i docenti con incarico a tempo indeterminato mantengano le attuali sedi e cattedre finché permangono nella medesima istituzione scolastica.