Dal 18 settembre 2023, il Governo ha iniziato un intenso processo burocratico per attuare le riforme in ambito scolastico. Tra questi cambiamenti legislativi, uno degli obiettivi sarà intervenire sul voto in condotta degli studenti. Dopo molteplici discussioni e confronti, lo stesso Governo ha stabilito che la nuova riforma, inerente al voto in comportamento, entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, ma occorre aspettare che il Parlamento termini la procedura del disegno di legge.
Alcuni degli obiettivi dei nuovi decreti saranno quelli di riportare la “cultura del rispetto” nelle scuole, e soprattutto ridare autorità e valore alla figura degli insegnanti. Inoltre, l’insegnamento dovrà essere focalizzato sul miglioramento dei percorsi formativi degli studenti, cercando di trovare misure didattiche maggiormente efficienti.
Con le nuove riforme saranno ancora più accentuate le differenze tra scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Per quanto riguarda le scuole elementari, le valutazioni saranno espresse dal collegio docenti con una valutazione sintetica sulle pagelle degli alunni. Nel caso, invece, delle scuole medie e superiori, il voto in condotta sarà registrato in decimi.
Tutti i cambiamenti della riforma
Con il nuovo anno scolastico ci saranno, quindi, dei mutamenti sulle regole per l’assegnazione della valutazione in comportamento.
La riforma prevederà un rigore maggiore sui giudizi, poiché gli studenti che prenderanno 6 su 10 in comportamento saranno rimandati nel mese di settembre. Agli esami di riparazione, gli alunni dovranno elaborare una relazione critica nella materia di Educazione Civica. Questo per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, in cui gli studenti dovranno appunto affrontare un test specifico con al centro i valori sulla cittadinanza.
Nelle scuole superiori, inoltre, tutti gli studenti che conseguiranno il 9 e il 10 in condotta otterranno il massimo dei crediti scolastici, influenzando in questo modo l’esito dell’esame di maturità. Anche nelle scuole secondarie di primo grado, la valutazione del comportamento condizionerà la media degli esami finali.
Tutti gli alunni che prenderanno 5 o un voto inferiore nel comportamento saranno bocciati. In questo caso, dopo attente valutazioni da parte del collegio docenti in caso di atti di bullismo, violenza o aggressioni, il giudizio potrà segnare una aggravante nei confronti dello studente protagonista del gesto e oggetto di analisi.
Ci saranno anche dei cambiamenti per quanto riguarda le sospensioni. I ragazzi che saranno sospesi fino a due giorni dovranno, in seguito, effettuare delle attività specifiche in ambito scolastico e redigere una relazione finale sui compiti svolti e sul comportamento mantenuto durante lo svolgimento delle stesse mansioni alternative. Chiunque, invece, verrà sospeso per più giorni, sarà chiamato a sostenere attività nell’ambito della cittadinanza.
Le istruzioni della futura riforma
Per sintetizzare quali cambiamenti saranno introdotti nelle valutazioni della condotta nelle scuole, il Governo ha cercato di puntare sulla riconsiderazione dell’intero anno scolastico dando, però, un maggiore peso al voto in comportamento, soprattutto per gli studenti delle scuole superiori che dovranno affrontare al termine dei cinque anni l’esame di maturità.
Infine, saranno maggiormente monitorati e considerati eventuali atteggiamenti aggressivi e violenti da parte dei ragazzi, con l’intento di limitare la presenza di violenza negli istituti, cercando di dare il giusto merito agli studenti volenterosi, rispettosi e talentuosi.