Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha presentato nuove riforme per il mondo scolastico, tra voto in condotta, valutazioni e contratti.
Il ministro Giuseppe Valditara ha illustrato i punti chiave della riforma che mira a restituire centralità al voto in condotta. Secondo il ministro, il nuovo approccio ha l’obiettivo di garantire il benessere degli studenti: “Per chi non raggiunge la sufficienza, è previsto un percorso personalizzato di potenziamento”; la riforma, che punta sulla trasparenza, elimina termini ambigui come “in via di prima acquisizione” o “livello intermedio” che, secondo Valditara, generavano confusione tra studenti e famiglie.
Tra le principali novità, ci sono veri e propri regolamenti che disciplinano il ritorno dell’importanza del voto in condotta nelle scuole superiori e introducono le attività di cittadinanza solidale. Queste ultime prevedono un approccio più efficace per affrontare i comportamenti negativi, come più scuola e meno sospensioni tradizionali: i giovani che si rendono protagonisti di episodi di bullismo o violenza saranno coinvolti in attività di solidarietà, come collaborazioni in ospedali, case di riposo o mense per poveri, o compiti pratici all’interno della scuola stessa. Secondo il ministro, queste iniziative insegnano il valore del rispetto e della solidarietà.
Valutazione dei dirigenti scolastici e nuove figure intermedie
Un’altra riforma importante riguarda il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, attesa da ben 24 anni. Per la prima volta, la retribuzione di risultato sarà legata al raggiungimento di obiettivi specifici e misurabili.
Allo stesso tempo sono state introdotte nelle scuole italiane nuove figure professionali, come il tutor, il docente orientatore e il vicepreside, essenziali per migliorare l’organizzazione e personalizzare maggiormente la didattica. Questi ruoli saranno accompagnati da una formazione specialistica e da una maggiorazione dello stipendio che rifletterà la responsabilità e la complessità delle nuove mansioni.
Contratti, assunzioni e continuità didattica
Il governo ha destinato risorse importanti per i rinnovi contrattuali nel settore scolastico fino al 2030, con aumenti previsti superiori all’inflazione: 5,4% per il periodo 2025-2027 e 6,2% per il 2028-2030. Valditara ha ricordato che il suo primo intervento da ministro è stato la chiusura di un contratto rimasto in sospeso per tre anni.
Per quanto riguarda le assunzioni, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha permesso il reclutamento di 23mila docenti precari e sono stati nominati 9mila insegnanti di sostegno e assunti circa 6mila docenti idonei nei precedenti concorsi. Valditara ha anche annunciato la specializzazione di 50mila docenti di sostegno e un aumento di 2mila unità nell’organico per il sostegno, grazie all’ultima legge di bilancio.
Un’altra innovazione riguarda la continuità didattica: entro giugno, le famiglie potranno richiedere la conferma del docente di sostegno precario per l’anno successivo, garantendo stabilità educativa agli studenti con disabilità.
Con tutte queste riforme, il ministro Valditara punta a migliorare il sistema scolastico italiano, introducendo maggiore meritocrazia, trasparenza e attenzione al ruolo educativo della scuola e al benessere degli studenti, specialmente se in condizioni di disagio o bisognosi del sostegno per l’apprendimento e l’integrazione.