Ripetizioni per superare maturità
A pochi giorni dall’inizio degli esami di stato, oltre che con l’ansia e la paura di non ricordarsi niente durante le prove scritte, o di fare scena muta all’orale, una buona percentuale di studenti deve fare i conti (anche) con il costo delle ripetizioni private. Non tutti, infatti, hanno concluso l’anno scolastico con la sicurezza di avere appreso tutto ciò che si potesse apprendere relativamente alle materie studiate. Circa il 21% degli studenti si è ritrovato ad avere a che fare con qualche lacuna che ha tentato, o sta ancora tentando di colmare, grazie alle lezioni impartite da privati.
Il 21% degli studenti di quinta superiore ha preso ripetizioni per superare la maturità
Queste hanno naturalmente un costo che, a giudicare dai dati diffusi dall’Osservatorio “Ripetizioni Private” del portale di riferimento, in Italia, Ripetizioni.it, non è di certo irrisorio. I prezzi per le ripetizioni private prima e in vista degli esami di stato variano naturalmente in base alla città, all’esperienza e alle qualifiche del tutor (un insegnante con maggiore esperienza, qualifiche avanzate o specializzazioni specifiche potrà chiedere tariffe più alte), in base alla materia (discipline complesse come la matematica o la fisica possono “costare” di più). E, infine, in base alla frequenza delle lezioni e alla loro durata. Secondo le risposte fornite dai 1000 studenti di quinto superiore intervistati da Ripetizioni.it, oltre al già citato 21% che ha deciso di rivolgersi ad un insegnante privato, dovrebbe aggiungersi un 13% in più che, invece, si è dovuto “accontentare” di familiare e amici più preparati per mancanza di disponibilità economica.
Matematica la materia più ostica
La regina incontrastata tra le materie più ostiche, quella che ha richiesto a ben il 67% dei ragazzi che stanno per affrontare gli esami di maturità di prendere ripetizioni, è la matematica. Materia che, insieme a fisica e chimica, richiede una forte comprensione teorica, la capacità di risolvere problemi complessi e l’applicazione pratica di concetti astratti. Oltre ad abilità logiche e deduttive: se le basi non sono solide, il rischio di rimanere indietro all’introduzione di ogni nuovo argomento è dietro l’angolo. Il 28% dei maturandi ha invece avuto necessità di rivolgersi ad un insegnante per lezioni di greco e latino. Solo al terzo posto, con il 23 % degli studenti, si sono piazzate chimica, fisica, biologia. Quarto e quinto posto, rispettivamente, per lingue straniere e italiano.
La seconda prova è la più temuta
Se la prima prova non desta particolare preoccupazione negli studenti del quinto superiore (solo il 10% ne è preoccupato tanto da farsi aiutare), la seconda ha visto il 40% degli studenti che ha deciso di prendere ripetizioni concentrarsi proprio su questa. Ovvero, sulle materie di indirizzo, quelle discipline specifiche che caratterizzano un particolare percorso di studi. Ciò che, probabilmente, temono maggiormente i maturandi, è il fatto che quest’anno, nella maggioranza degli istituti, la correzione del compito relativo alla seconda prova verrà fatta da un commissario esterno. Secondo, in termini di preoccupazione, è l’orale. E’ il 15% degli studenti ad avere ritenuto opportuno prendere ripetizioni per farsi aiutare proprio in fatto di esposizione orale. Il 18% si sta infine preoccupando in ugual misura di tutte le prove delle quali consta l’esame di maturità. Non tutti, però, hanno la “fortuna” di prendere ripetizioni per superare le prove. Il 17% lo sta facendo solo per essere ammesso alla Maturità.
Ripetizioni: gli studenti spendono in media 500 euro
Alla luce di quanto appena visto, una domanda non può che sorgere spontanea: quanto costa prepararsi per la maturità? Se contiamo l’intero anno scolastico, la cifra si attesta sui 500 euro. Il 15% circa in più rispetto alla media sborsata dagli studenti delle superiori in genere. Sarebbe più alta anche se messa a confronto con quella spesa lo scorso anno sempre dai maturandi, che era stata pari a 440 euro. A cosa si deve questo aumento? Secondo quanto emerso dall’Osservatorio, sarebbe dovuto più alle lacune accumulate dagli studenti, che hanno richiesto cicli di lezioni più lunghi, che dall’aumento delle tariffe, che sarebbe rimasto stabile.
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