Roberto Vecchioni contro l'autonomia differenziata: "I programmi scolastici devono avere un'uniformità nazionale" - Studentville

Roberto Vecchioni contro l'autonomia differenziata: "I programmi scolastici devono avere un'uniformità nazionale"

Il cantautore Roberto Vecchioni dice no all'autonomia differenziata. L'artista e insegnante dichiara: "I programmi di scuola devono essere uguali per tutti". L'opinione del professore e dei sindacati.
Roberto Vecchioni contro l'autonomia differenziata:

Che cos’è l’autonomia differenziata?

Durante questa estate 2024 sono stati diversi i temi politici su cui si è posta l’attenzione, soprattutto sull’autonomia differenziata. Quest’ultimo termine si riferisce alla possibilità delle regioni a statuto ordinario di praticare un’autonomia legislativa su diverse materie di competenza (come la sanità, i trasporti, l’ambiente, l’istruzione, eccetera), garantita dallo Stato Italiano.

Molte regioni italiane sono d’accordo con il “DDL Calderoli“, meglio conosciuto come Legge sull’autonomia differenziata, mentre altre non condividono questa nuova mentalità “regionalista”. Inoltre, in merito a ciò si sono espresse diverse celebrità, proprio come il cantautore Roberto Vecchioni, rinomato artista nel panorama musicale e anche docente.

L’opinione di Roberto Vecchioni sull’autonomia differenziata

Ebbene, il celebre cantautore e insegnante di Milano ha espresso la sua opinione a proposito dell’autonomia differenziata, una delle tematiche più “scottanti” trattate dalla politica italiana in questo periodo estivo.

“Dopo 50 anni da professore sono convinto che i programmi scolastici devono avere un’uniformità nazionale”.

Inoltre, Vecchioni ha aggiunto motivando la sua visione sul “DDL Calderoli”:

“Dopo 50 anni che bazzico la scuola sono convinto che i ragazzi sono tutti uguali e tutti devono avere diritto alla stessa istruzione. I programmi scolastici devono avere un’uniformità nazionale e non possono essere spezzettati. E soprattutto la cultura deve essere uguale per tutti”.

Insomma, sembra che l’artista milanese non sia d’accordo con la volontà della maggioranza politica di favorire un “nuovo regionalismo”, rendendo le stesse regioni più autonome su molteplici materie, tra cui l’istruzione. Secondo Roberto Vecchioni, qualora venisse confermata l’autonomia differenziata, diverse aree regionali potrebbero trovarsi in difficoltà a gestire sia i luoghi di formazione, sia i programmi scolastici, probabilmente a causa di pochi fondi e un’amministrazione complessa.

Insieme a Vecchioni, anche i sindacati hanno fatto sentire la loro voce, come FLC CGIL e UIL, non d’accordo sull’autonomia differenziata, desiderosi di abrogarla con un Referendum.

Un Referendum contro il DDL Calderoli

Molti sindacati e associazioni hanno lanciato un appello sulla volontà di abrogare la Legge sull’autonomia differenziata mediante un Referendum. La raccolta delle firme è già stata avviata il 20 luglio 2024, e moltissime persone hanno già firmato per “fermare” il DDL Calderoli. Il quorum richiesto per abrogare in via definitiva la Legge è di 500.000 firme e il 2 agosto 2024 ne sono state registrate circa 350.000.

Sicuramente i “nomi” sulle liste aumenteranno in questi giorni, grazie anche alla presenza della stessa raccolta firme online, disponibile sulla piattaforma digitale ufficiale del Ministero della Giustizia.

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