Avete mai sentito nominare il biacco? Probabilmente, se non studiate zoologia o non siete appassionati del genere no. E’ più probabile che lo abbiate sentito chiamare con il nome che ne indica la famiglia di appartenenza. Ovvero serpente. Perché questa domanda? Non per testare le vostre conoscenze in ambito rettili, piuttosto per introdurre la notizia riguardante la presenza di un Hierophis viridiflavus, nel giardino di una scuola.
Il Coluber viridiflavus – come era precedentemente classificato – più comunemente noto come biacco, è un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi che dimora abitualmente nelle campagne e nei giardini rocciosi, secchi e soleggiati. Nonché in luoghi più umidi come le praterie e le rive dei fiumi. Ma non è in nessuno di tali luoghi che è stato avvistato il malcapitato, bensì presso un istituto scolastico romano. Più precisamente tra il Torrino e Mostacciano.
Serpente nel cortile di una scuola
Perché il biacco si trovasse lì è presto detto, almeno a quanto chiarito dai volontari della Lipu. Sarebbe bastato tagliare l’erba e tenere pulito il giardino della scuola perché l’animale non vi trovasse un comodo giaciglio nel quale adagiarsi e riposare tranquillo. Già, perché il biacco è un esemplare comune e innocuo. E difatti, così è stato trovato nel suo nascondiglio. Come ha dichiarato il consigliere romano Fabrizio Santori, si è trattato di “un grosso serpente immortalato mentre riposava tranquillo e in bella vista nel giardino in abbandono della scuola“.
Proteste dei genitori per il serpente nel cortile della scuola
Come è ovvio dedurre, tuttavia, le famiglie dei bambini frequentati l’istituto non devono averla presa bene. Molte sono state le proteste ed i dissensi in merito. Eppure, sarebbe bastato veramente poco per far sì che il rettile non vi trovasse un luogo accogliente. Come ha sottolineato Francesca Manzia del Centro di recupero fauna selvatica della Lipu, la cosa migliore da fare in casi come questo è quella di “tagliare l’erba ed evitare gli accumuli di materiale, perché se a un animale creiamo lo spazio ideale per nascondersi lui se ne approfitta“. Come è naturale che sia, aggiungeremmo.
Pulendo l’area incriminata il biacco si sarebbe spostato autonomamente per mettersi al sicuro dai bambini (perché sì, non si tratta di una specie pericolosa, semplicemente di un rettile che ama stare in disparte indisturbato e senza arrecare fastidio agli altri). A chi si stia chiedendo se non sarebbe stato molto più semplice spostarlo materialmente rispondiamo di no. O meglio, anche se possibile si sarebbe arrecato un danno all’animale (oltre ad essere comunque vietato dalla legge). Pulizia e manutenzione restano le migliori armi preventive per evitare che la situazione torni a ripetersi in futuro. E che anche altri animali, come ad esempio i cinghiali – che a Roma sono piuttosto comuni – possano trovare proprio nei cortili delle scuole comodi ripari.
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