Quella che si prefigura per i futuri docenti dell’infanzia e della primaria nel prossimo anno accademico 2023-2024 è un’opportunità formativa parecchio allettante: circa 10.500 posti disponibili. L’annuncio è stato dato dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha appena apposto la firma su un decreto dalla portata significativa. Vediamo come si evolveranno i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria il prossimo anno.
Scienze della Formazione primaria, 10500 posti disponibili
10.476 unità ripartite tra diverse università del territorio nazionale, destinate agli aspiranti insegnanti che intendono intraprendere i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria. Un incremento di oltre 1.000 posti rispetto al passato, come sottolinea il Ministro Bernini con soddisfazione. Questo risultato è il frutto di una proficua collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e gli stessi Atenei. Come la Bernini ha dichiarato, questo decreto rappresenta una vittoria condivisa e dimostra quanto si possa ottenere quando istituzioni ed enti accademici agiscono in armonia.
È il frutto di una concertazione portata avanti d’accordo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università. Ringrazio gli Atenei perché, senza il loro impegno, risultati come questo non sarebbero possibili.
Gli sforzi congiunti hanno permesso di offrire una più ampia opportunità educativa. Dei 10.476 posti, ben 10.262 sono destinati agli aspiranti insegnanti provenienti da paesi dell’Unione Europea e non, ma residenti in Italia. I restanti 214, invece, sono riservati a coloro che provengono dai paesi extra-UE e che risiedono all’estero.
Scienze della Formazione primaria, la selezione
La data per l’accesso ai corsi di laurea in Scienze della formazione primaria è fissata per il 20 settembre prossimo. Secondo quanto dichiarato dall’ufficio ammissioni, gli aspiranti docenti dovranno affrontare una prova basata sulla risoluzione di 80 quesiti, ognuno con quattro possibili risposte, ma solo una corretta. Gli 80 quesiti saranno dedicati a diversi ambiti: 40 esamineranno le abilità linguistiche e il ragionamento logico dei partecipanti, 20 saranno dedicati alla cultura letteraria, storico-sociale e geografica. Non mancherà il lato scientifico, con gli ultimi 20 quesiti volti ad affrontare argomenti di cultura matematico-scientifica. Un mix di competenze necessario, insomma, per plasmare una figura professionale completa e in grado di affrontare il vasto panorama educativo.
I candidati avranno a disposizione 150 minuti per completare la prova: ogni risposta corretta sarà premiata con un punto, mentre le risposte omesse o errate non varranno alcun voto. Il traguardo per accedere alla tanto agognata graduatoria richiederà un punteggio minimo di 55/80. Superato questo esame, che metterà alla prova non solo le conoscenze dei candidati, ma anche la capacità di ragionamento e la tempestività, si potrà accedere al corso di Laurea.
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