Venerdì 4 aprile 2025 scuole e università parteciperanno a una mobilitazione nazionale promossa dall’USB. Docenti, personale ATA e accademico scenderanno in piazza con il sostegno di studenti e ricercatori.
Al centro della protesta: il rinnovo del CCNL considerato insufficiente, la richiesta di stabilizzazione dei precari e la contestazione delle riforme educative recenti.
Motivazioni e rivendicazioni degli operatori dell’istruzione
La principale rivendicazione riguarda il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il periodo 2022-2024. Secondo l’USB, gli aumenti previsti non compensano adeguatamente l’inflazione, causando un significativo impoverimento del personale scolastico e accademico.
Un altro punto cruciale è la stabilizzazione dei lavoratori precari, con richieste di assunzione per i precari in prima fascia delle Graduatorie Provinciali e per i vincitori dei concorsi già banditi. Il sindacato contesta anche la riforma che prevede la chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie, ritenendola una minaccia alla trasparenza del sistema scolastico.
Nel settore universitario si chiede maggiore continuità per i ricercatori e finanziamenti adeguati per garantire il diritto allo studio.
Programma e organizzazione della mobilitazione nazionale
La giornata di protesta vedrà manifestazioni coordinate in numerose città italiane. Gli appuntamenti principali includono: Roma (ore 9.00 al MUR e 10.00 al MIUR), Milano (ore 9.30 USR e 11.00 Prefettura), Torino (ore 9.30 in Piazza 18 dicembre), Bologna (ore 9.00 in piazza Verdi) e molte altre piazze da nord a sud.
L’iniziativa punta a creare un fronte comune tra lavoratori dell’istruzione, ricercatori e studenti per sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sulla necessità di maggiori investimenti nel settore educativo e sulla tutela dei diritti dei lavoratori.
Sciopero degli autotrasportatori
Lo sciopero nazionale degli autotrasportatori, iniziato il 31 marzo, si concluderà proprio il 4 aprile 2025. Trasportounito protesta contro le problematiche che minacciano le aziende italiane del settore, chiedendo modifiche alle regole di mercato, nuove procedure per formare conducenti e semplificazione burocratica per infrastrutture e codice stradale.