Sciopero Scuola 23 Febbraio 2024
In programma domani, 23 febbraio 2024, c’è lo sciopero generale – indetto da varie sigle sindacali – che coinvolgerà anche il comparto e area istruzione e ricerca. Lo ha diramato, tra gli altri, anche il Ministero dell’Istruzione e del merito, che ha pubblicato la relativa notizia sul sito ufficiale. Pronti, quindi, ai possibili disagi che potrebbero verificarsi a carico degli studenti e delle loro famiglie. Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto i sindacati a indire lo sciopero? E quali fasce orarie interesserà? Lo vediamo nel dettaglio di seguito.
Gli orari
Le mobilitazioni interesseranno l’intera penisola: proteste si potranno registrare, quindi, da Nord a Sud, Sicilia e Sardegna comprese. Lo sciopero nazionale si estenderà per l’intera giornata del 23 febbraio 2024, interesserà tutte le categorie del comparto pubblico e privato dalle ore 0.00 alle ore 25.59 (compreso il “primo turno montante/smontante per i c.d. turnisti). Le azioni di sciopero coinvolgeranno anche il servizio pubblico essenziale “istruzione”. Ciò significa che, relativamente al settore scuola, maestri, insegnanti, docenti, e lavoratori/tri del settore istruzione – così come è loro diritto – potranno rifiutarsi di svolgere le proprie mansioni. Potrebbero, quindi, verificarsi disagi quali annullamento delle lezioni e delle eventuali attività in programma. In tutti gli istituti siti nella nostra penisola, di ogni ordine e grado. Ricordiamo che spetterà ad ogni singolo lavoratore la scelta di aderire o meno allo sciopero.
In alcuni casi, che riguardano altri settori (quello trasporti ad esempio), saranno garantiti dei servizi, seppur in maniera limitata. TreNord ha fatto sapere che, durante le fasce orarie di garanzia (dalle ore 06:00 alle ore 09:00, e dalle ore 18:00 alle ore 21:00), i treni compresi nella lista dei “Servizi Minimi Garantiti” circoleranno comunque. Relativamente al settore medico, invece, nel rispetto del diritto di sciopero, saranno garantite le prestazioni riferite all’assistenza sanitaria d’urgenza.
Le motivazioni
Lo sciopero nazionale è stato proclamato da SI COBAS (Sindacato Intercategoriale Cobas) e Ass. Lav. Cobas, Fed. Autisti Operai, LMO, Sindacato Generale di Classe, SlaiProlCobas e Sindacato Operai Autorganizzati. La data non è stata scelta a caso. Il 24 febbraio coincide con il secondo anniversario della guerra aperta tra Nato e Russia sul suolo ucraino che, nel corso dell’ultimo biennio, ha causato centinaia di migliaia di vittime da ambo le parti. I sindacati hanno pertanto rilanciato la mobilitazione “contro le guerre imperialiste e la corsa al militarismo a scala mondiale”. Inclusa quella, in atto da più di 3 mesi, nella Striscia di Gaza portata avanti “da Israele col sostegno del “democratico” occidente”. Facendo questo, i sindacati intendono allo stesso tempo opporsi al governo Meloni e alle sue politiche antioperaie e guerrafondaie (così come riporta il comunicato del Sindacato SI COBAS).
A spingere i sindacati verso le mobilitazioni è soprattutto la necessità di ribadire l’opposizione di classe a tutte le guerre e a tutti gli schieramenti imperialisti. Che, tra l’altro, si sta verificando anche oltre i confini nazionali. Diverse sono le organizzazioni sindacali, sociali e politiche estere che si sono attivate per indire, nella stessa giornata, delle mobilitazioni aventi lo stesso scopo. Allo sciopero generale del 23, come annunciato dalle stesse sigle che lo hanno indetto, seguirà una manifestazione nazionale che si terrà a Milano il 24 febbraio.
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