Sciopero scuola 31 ottobre 2024: e così il Ponte di Ognissanti si allunga di un giorno
Notizia felice per tutti quelli che intendono partire per il Ponte di Ognissanti: quest’anno il 1° novembre cade di venerdì, perciò con molta probabilità tante persone avranno già organizzato un fine settimana lungo fuori porta (nonostante ci siano alcuni istituti aperti anche il sabato che però in gran parte delle regioni italiane resteranno chiusi). Ma non è finita qui. Per il 31 ottobre è stato proclamato uno sciopero della scuola che in questo modo fa allungare la vacanza di un giorno.
Le motivazioni della protesta
La protesta organizzata dalla FLC CGIL segue il tentativo disastroso di conciliazione avvenuto lo scorso 15 ottobre con i Ministeri del Lavoro, dell’Istruzione e dell’Università, volto a risolvere lo stato di agitazione nel comparto. Per questo motivo il sindacato ha proclamato lo sciopero per l’intera giornata del 31 ottobre 2024 di tutto il personale del Comparto “Istruzione e Ricerca” – settori scuola, università, ricerca, AFAM – dei docenti universitari e degli istituti ANINSEI.
Ma quali sono le richieste? Un contratto equo ed un lavoro stabile, non a caso il tema degli stipendi e della stabilizzazione dei lavoratori della scuola a tempo indeterminato è molto discusso da tempo. Secondo la Federazione Lavoratori della Conoscenza però il Governo ed il Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara non sembrano preoccuparsene troppo. Nei volantini distribuiti in vista dello sciopero si legge che il Governo stanzia risorse pari solo ad 1/3 (5,78 per cento) dell’inflazione relativa al triennio contrattuale 2022-2024, per aumenti pari a 135 euro lordi medi anziché 400 euro lordi medi al mese. Con questa modalità ogni lavoratore perde in media 270 euro al mese e 3.500 euro l’anno.
Lo scorso anno c’è stato un aumento di 80 euro lordi mensili, mentre ora arriverà di soli 55 euro lordi al mese. Questo non basta. La richiesta alla base della protesta riguarda il fatto di il lavoro del personale anche dal punto di vista della remunerazione. Secondo le statistiche un lavoratore su quattro fra insegnanti e ATA non ha un contratto stabile e questo è un problema enorme:
Non è possibile indignarsi quando l’Ocse dice che l’Italia è il paese che paga di meno gli insegnanti e poi fare finta di nulla quando bisogna investire nel contratto.
La risposta (con polemica) del Ministro Valditara
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha diffuso una nota in merito allo sciopero, dicendo di essere stupito del fatto che la FLC CGIL abbia già indetto la protesta ancora prima che venga pubblicata la proposta di Legge di Bilancio. A suo dire l’intenzione di fare questa protesta c’era già a prescindere. La frecciatina – con polemica – è proprio in merito alla data scelta per l’astensione, ossia il giorno precedente al ponte di Ognissanti.
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