Uno sciopero per sensibilizzare sulla salute alimentare
Tra i tanti motivi per organizzare uno sciopero, troviamo anche la salute alimentare. Infatti, per oggi 24 maggio 2024, è stato indetto uno sciopero scolastico con l’obiettivo di porre l’attenzione sulle corrette abitudini alimentari.
I sindacati SAESE e CSLE chiedono di sensibilizzare alunni e docenti in merito alla salute alimentare, senza fare distinzione tra scuole pubbliche e private. Per tale motivo, una circolare è stata emessa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, già la scorsa settimana.
Le motivazioni dello sciopero
In questi ultimi tempi la scuola è colma di manifestazioni e eventi che vogliono trasmettere un messaggio specifico che vada anche oltre il programma scolastico. Per questo, insegnanti e personale ATA è visto non solo come chi infonde cultura, ma anche come “educatore” a 360 gradi.
Ecco perché, la scuola è chiamata a diffondere idee e informazioni sull’importanza della salute e del benessere sociale. A tal proposito, parlando di salute alimentare, i sindacati sopra menzionati hanno indetto uno sciopero con l’intento di trasferire in maniera forte e “decisa” una riflessione sull’alimentazione. Sebbene la ricerca prosegua in maniera spedita, spesso bastano pochi consigli per poter stare bene mentalmente e fisicamente.
A scuola, dispensare consigli alimentari significa trasmettere una nuova cultura sul tema e invitare insegnanti e studenti a seguire poche e semplici regole per poter mangiare meglio e in modo sano.
Non è un mistero che una dieta sana ed equilibrata condotta quotidianamente possa favorire lo sviluppo di anticorpi e, comunque, prevenire alcuni malesseri e patologie.
Le altre motivazioni di sciopero a confronto
In merito alla sensibilizzazione sulle corrette abitudini alimentari, possiamo affermare che si tratta di una motivazione che abbia un senso logico importante, anche se queste informazioni dovrebbero essere trasmesse da altri organi mediatici. Gli anni ci hanno insegnato come per scioperare a scuola e saltare qualche ora di lezione bastasse veramente poco. E’ sufficiente tornare indietro nel tempo per analizzare le altre motivazioni che hanno portato al “riposo” di un giorno studenti o insegnanti.
A tal proposito, sono stati programmati scioperi contro i quiz Invalsi, contro metodi didattici, contro sistemi di valutazione, spreco di denari, strutture ed edifici fatiscenti, orari di lezioni, “tutoraggio”, vincoli e stipendi. Alla luce di ciò, emerge come scioperare per sensibilizzare qualcuno su qualcosa possa essere un metodo più incisivo rispetto ad una semplice comunicazione scritta all’interno degli istituti scolastici.
Nonostante questo è utile ricordare che una cultura alimentare dovrebbe scaturire in primis dalle famiglie e dagli organi preposti e competenti. E’ vero che la scuola rappresenta un riferimento educativo importante per i ragazzi, ma non si dovrebbero scaricare tutte le responsabilità solamente su di essa.