Sciopero 10 gennaio 2025
Il 10 gennaio 2025 si preannuncia una giornata di grandi mobilitazioni in Italia: è previsto infatti uno sciopero nazionale che coinvolgerà sia il settore scolastico che quello dei trasporti. Le organizzazioni sindacali hanno indetto la protesta per porre l’attenzione su problematiche cruciali che, da tempo, restano irrisolte.
Nel mondo della scuola, la Csle (ovvero la Confederazione Sindacati Lavoratori Europei) ha proclamato uno sciopero nazionale plurisettoriale-pluricomparto del personale docente e Ata appartenente al comparto scuola, che interesserà l’intera giornata di venerdì. Nel settore dei trasporti è stato il sindacato Confail-Faisa a indire uno sciopero nazionale della durata di quattro ore per la stessa data.
I motivi dello sciopero del 10 gennaio 2025
Quali sono le motivazioni della protesta? Nel caso del settore trasporti, lo sciopero è stato indetto “per denunciare la grave situazione economica e contrattuale in cui versano migliaia di professionisti del comparto”. Per quanto riguarda la scuola, invece, la Csle ha fatto sapere, tramite un suo comunicato, che i motivi delle mobilitazioni che coinvolgeranno scuole pubbliche, private e comunali di ogni ordine e grado, inclusi asili nido ed educatori riguarderanno la volontà di portare all’attenzione nazionale problematiche urgenti e richieste specifiche per migliorare le condizioni di lavoro e garantire un’istruzione più equa ed efficiente.
In particolare, si chiede un aumento salariale che porti gli stipendi del personale scolastico agli standard europei, per valorizzare adeguatamente il lavoro svolto. Si reclama l’abolizione immediata dell’obbligo per i Collaboratori scolastici di occuparsi del cambio dei pannolini e dell’igiene sanitaria degli alunni con disabilità (D.A.), proponendo corsi abilitanti per chi sceglie di svolgere questa mansione, con un adeguato riconoscimento economico.
Tra le rivendicazioni, anche l’abolizione del decurtamento orario sulle ferie per chi aderisce agli scioperi, ritenuto anti-costituzionale e anti-democratico, e la corretta applicazione delle normative sulle turnazioni e sostituzioni del personale. Infine, si chiede il rispetto del rapporto educatrice/bambini (1 a 7) previsto dalla legge regionale n°7/2020. Faranno parte delle rivendicazioni anche i TFR e i buoni pasto non erogati.
Sciopero dei trasporti
Lo sciopero coinvolgerà diversi settori dei trasporti. Per quanto riguarda le Ferrovie, si fermeranno i lavoratori di Cobas Lavoro Privato, del Coordinamento Ferrovieri e dell’Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione RFI. In quanto al trasporto locale, invece, saranno autobus, tram e metropolitane ad essere interessati dalle proteste. Ma le modalità varieranno da città a città.
A Roma, l’agitazione è prevista dalle 08:30 alle 12:30, e coinvolgerà i lavoratori Atac e delle linee periferiche gestite da privati. A Milano sarà il personale del Gruppo Atm a scioperare dalle 08:45 alle 12:45. Non sarà esente dalle mobilitazioni il trasporto aereo: i disagi interesseranno prevalentemente gli aeroporti di Milano (Linate e Malpensa), Venezia e Pisa.
Disagi nei trasporti
Come abbiamo imparato, spesso a nostre spese, lo sciopero dei trasporti causerà con molta probabilità importanti disagi sia per i pendolari che per i cittadini. Sicuramente avverranno cancellazioni e si verificheranno ritardi nei servizi di autobus, treni, metropolitane e tram. Si potrebbe avere a che fare con una ridotta frequenza delle corse anche nelle fasce orarie garantite.
Gli spostamenti verso scuole, uffici e altre attività rischiano di subire rallentamenti, con la naturale conseguenza di code, sovraffollamento sui mezzi disponibili e maggior traffico.
Anche nel caso dell’adesione allo sciopero da parte del personale docente e non potrebbero derivare disagi per gli studenti e per le loro famiglie.
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