L’inizio dell’anno scolastico 2023/24 in alcune regione è già ripartito e quest’ultimo porterà tantissime novità per la scuola e per gli studenti. Tra le novità c’è l’inserimento delle figure dei docenti tutor e orientatori nelle scuole. Infatti, saranno oltre 50mila. Lo scopo di tale iniziativa è orientare 70mila studenti alle decisioni future sulla propria carriera e a tirar fuori i loro talenti
Di cosa si occupa il docente tutor
Il docente tutor ha il ruolo di supportare gli studenti nella loro crescita personale e formativa, aiutandoli e indirizzandoli verso il loro percorso di crescita adeguato in base alle loro competenze e ai loro obiettivi. Nello specifico i compiti del docente tutor sono:
- Aiutare ogni studente a creare un E-portfolio personale che comprende: il percorso di studi compiuto, lo sviluppo documentato delle proprie competenze, la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”.
- Essere un consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi dello studente.
Di cosa si occupa il docente orientatore
Il docente orientatore si occupa di aiutare gli studenti nelle varie scelte in linea con le proprie aspirazioni e competenze aiutandoli e illustrandogli i diversi percorsi di studio e le varie opportunità lavorative che offre il territorio.
Alcuni docenti che da quest’anno intraprenderanno il percorso da tutor e orientatosi hanno risposto ad alcune domande poste da LaPresse in merito agli obiettivi e alle retribuzioni.
“I tutor e gli orientatori sono una novità, che ritengo positiva, per evitare l’abbandono scolastico. L’obiettivo è far capire ai giovani che hanno tutti delle abilità e delle capacità, che magari sono nascoste e vanno cercate – spiega Loredana Straccamore, docente di lettere al Liceo Scientifico dell’Istituto Pio IX di Roma e da quest’anno anche orientatrice, ai microfoni di LaPresse. La principale criticità che mi sento di segnalare è che mentre per le scuole pubbliche lo Stato retribuisce tutor e orientatori, con i fondi del Pnrr, nelle scuole paritarie, che sono obbligate ad avere queste figure, non avviene lo stesso. Nelle scuole paritarie tutor e orientatori svolgeranno questo ruolo a titolo gratuito”.
“Ogni docente tutor seguirà da un minimo di 30 a un massimo 50 studenti. Seguirà singolarmente lo studente anche nella redazione dell’e-portfolio che è composto dal percorso di studi dello studente, alle attività extra-scolastiche quindi sportive, culturali e Pcto” dichiara Antonio Ferraro, docente di scienze motorie e sportive al Liceo Newton di Roma e che con le nuove regole farà parte dei docenti tutor per l’orientamento, ai microfoni di LaPresse -.
“Come sappiamo tra il dire e il fare ce ne passa. Ce lo dimostra la storia della scuola italiana. La resistenza da parte di una parte del mondo della scuola legato a un tipo di didattica nozionistica potrebbe essere un ostacolo. Può però essere un primo passo per avvicinare la scuola al mondo del lavoro – fa notare Ferraro. La retribuzione, rispetto all’impegno, non risulta del tutto adeguata. Però la speranza è che ci sia un riconoscimento pieno di questo lavoro e soprattutto che i compensi siano svincolati ai fondi del Pnrr che hanno una scadenza e che quindi si dia continuità a questa riforma”.