La rivoluzione della scuola parte dai principi inalienabili di inclusività e uguaglianza: il futuro dell’istituzione scolastica risiede infatti nella volontà fattiva di accogliere tutti e di formare i cittadini di domani senza differenze. La crisi globale degli ultimi anni, inaugurata dalla crisi sanitaria, ha reso il cammino più accidentato.
L’opportunità straordinaria derivante dagli investimenti di Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, costituisce la chiave di volta per attivare finalmente una profonda revisione delle infrastrutture, in modo da renderle funzionali ai cambiamenti della società e alle innovazioni della tecnologia.
PNRR: una grande opportunità per la rivoluzione della scuola
L’Italia, alla prova dei fatti, con la Didattica a Distanza e la Didattica Digitale Integrata ha messo in luce di non essere ancora in grado di gestire al meglio la transizione. Purtroppo, la pandemia da COVID-19 ha scoperto un nervo molto delicato: nella Penisola sono venuti a galla diversi gap strutturali e infrastrutturali, capaci di alimentare ancora di più le differenze tra le varie regioni e all’interno degli stessi territori.
Il PNRR, dunque, grazie alla missione 4 dedicata all’istruzione e alla ricerca, sposta non a caso una parte sostanziosa degli investimenti proprio sulle strategie specifiche per garantire l’implementazione della qualità e l’aumento dei servizi del settore dell’istruzione e della formazione.
La scuola di domani si costruisce oggi abbracciando la transizione digitale e coinvolgendo tutti nel cambiamento
Il Piano sintetizza nella missione 4 i necessari interventi dedicati alla scuola, alla formazione e alla ricerca, sottolineando le linee direttrici del cambiamento da attuare nel sistema educativo, ossia il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università e dalla ricerca all’impresa.
Futura è stato il nome scelto per gli investimenti dedicati al settore dell’istruzione, in modo da dimostrare, senza ombra di dubbio, quanto siano importanti, da un punto di vista strategico, le risorse economiche convogliate sul settore per edificare una scuola innovativa, inclusiva, sostenibile e accogliente.
Gli investimenti saranno distribuiti su più fronti:
- istruzione e ricerca (30,88 miliardi);
- scuola 4.0: scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori (2,1 miliardi);
- nuove competenze e nuovi linguaggi (1,1 miliardi);
- didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico (500 milioni).
Per non fallire, insomma, si deve cominciare oggi, con rinnovato impegno e un utilizzo oculato delle risorse, a disegnare la scuola di domani: la sfida per creare un nuovo sistema educativo è già iniziata e deve continuare coinvolgendo tutti gli attori in gioco, dalle istituzioni fino agli studenti, passando per gli insegnati e il personale ATA.
Solo così si potranno azzerare sul serio tutte le possibili disparità, incidendo concretamente sulla riduzione della dispersione scolastica, dei gap territoriali e della povertà educativa. La scuola sarà in questo modo capace non solo di trasmettere semplici nozioni, ma di fornire le competenze necessarie, digitali e non, per formare i buoni cittadini del futuro.