Scuola senza voti: a Grosseto e Firenze si sperimentano nuovi modelli educativi - Studentville

Scuola senza voti: a Grosseto e Firenze si sperimentano nuovi modelli educativi

Scuola senza voti: a Grosseto e Firenze si sperimentano nuovi modelli educativi

Un nuovo approccio alla valutazione per ridurre ansia e stress: Grosseto e Firenze sono tra le città protagoniste di queste sperimentazioni.

Non ci sono voti intermedi, tutte le valutazioni sono rimandate a fine anno con l’obiettivo di permettere a studentesse e studenti di vivere la scuola con meno ansia. Nella scuola senza voti verifiche e compiti in classe contengono solo una valutazione qualitativa che consiste in appunti e riflessioni da parte dell’insegnante. In Italia ci sono due fortunate sperimentazioni da raccontare.

Grosseto: una scuola senza voti per ridurre l’ansia

Un istituto di Grosseto ha deciso di eliminare voti e verifiche intermedie. Gli studenti affronteranno il processo valutativo solo alla fine dell’anno scolastico, evitando così la pressione dei tradizionali trimestri o quadrimestri. Questo approccio prende il nome di “periodo unico”, un’innovazione che rompe con il passato, e con i consueti intervalli di valutazione che suddividevano l’anno scolastico in più segmenti, per provare un percorso formativo senza interruzioni valutative.

Secondo quanto riportato da La Nazione, questa sperimentazione è stata decisa dal collegio dei docenti con l’intento di creare un ambiente meno stressante per gli studenti. “L’obiettivo è quello di favorire un approccio meno impattante del momento valutativo, evitando anche che le verifiche (e spesso il conseguente impegno delle studentesse e degli studenti) si concentrino nell’imminenza della chiusura del periodo valutativo (trimestre o quadrimestre)”, ha dichiarato il dirigente scolastico dell’istituto.

Il preside ha inoltre spiegato come il “periodo unico” permetta una migliore gestione del calendario scolastico, consentendo ai docenti di organizzare interrogazioni e compiti in classe in modo più disteso e senza fretta. “Si tratta di un’ulteriore tappa nel processo di cambiamento che l’Istituto ha intrapreso negli ultimi anni, con l’introduzione di progetti innovativi come il modello Aldi, che prevede il movimento degli studenti tra le aule delle varie materie in base all’orario delle lezioni”, ha aggiunto.

Firenze: il metodo nord europeo

A Firenze, l’istituto Marco Polo ha adottato un modello ispirato al sistema educativo finlandese, Paese considerato tra i più avanzati in tema di istruzione. In Finlandia, infatti, gli studenti non ricevono voti né vengono bocciati fino all’età di 13 anni per promuovere il benessere mentale e fisico degli alunni che possono concentrarsi su esami e prove in modo meno stressante rispetto ai metodi tradizionali.

Il sistema scolastico finlandese si fonda su pause obbligatorie di 15 minuti tra una lezione e l’altra. Gli spazi sono pensati per favorire la concentrazione e i compiti vengono svolti prevalentemente a scuola, mentre il tempo fuori dall’orario scolastico è dedicato ad attività fisiche e ricreative, come lo sport. Chi non riesce a raggiungere le competenze richieste viene supportato attraverso programmi individuali, con l’obiettivo di evitare il fallimento e il senso di frustrazione che può derivare da valutazioni troppo rigide.

L’istituto fiorentino ha deciso di sperimentare un modello simile per ridurre la pressione sugli studenti e favorire un apprendimento più sereno e focalizzato sul benessere generale degli alunni.

Il ritorno dei voti sintetici nella scuola primaria

Mentre scuole come quelle di Grosseto e Firenze sperimentano approcci innovativi orientati al benessere degli studenti, nelle scuole primarie si assiste al ritorno dei giudizi sintetici. Da quest’anno scolastico, infatti, alunni e alunne troveranno nelle loro pagelle giudizi che vanno da “ottimo” a “insufficiente”.

Questa votazione rappresenta un cambiamento rispetto alla norma introdotta nel 2020 dall’allora ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che aveva sostituito i voti numerici con giudizi descrittivi; il ritorno ai voti sintetici mira a ristabilire una modalità di valutazione più semplice e immediata per genitori e studenti. Non sono però mancate le critiche sull’impatto che questo metodo potrebbe avere sul benessere degli alunni, in particolare quelli più giovani.

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