Scuole in Ucraina: cosa succede a settembre
Le scuole in Ucraina riapriranno a settembre: circa il 41 per cento degli istituti tornerà alla normalità con l’inizio dell’anno scolastico ”tenendo lezioni in modo tradizionale” nonostante il conflitto. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Istruzione ucraino Serhiy Shkarlet, spiegando che “la regione di Leopoli è quella che presenta il maggior numero di scuole pronte a riaprire”, ossia “l’83 per cento”. C’è poi la regione di Chernivtsi con il 78 per cento e la città di Kiev con il 68 per cento.
Scuole in Ucraina: le novità a settembre
Il ministro ha fatto sapere che ogni struttura avrà al suo interno un rifugio dove potersi riparare in caso di attacco e che “i genitori incontreranno i presidi prima dell’avvio dell’anno scolastico in modo da accertarsi della sicurezza dell’edificio” nel quale manderanno i loro bambini a studiare. Nel frattempo altre regioni oltre quelle già citate in precedenza stanno continuando a lavorare attivamente per creare le condizioni migliori e sicure nelle scuole di istruzione per l’apprendimento offline.
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Scuole in Ucraina: cos’è successo nel precedente anno scolastico
Secondo i due rapporti sull’integrazione degli studenti ucraini rifugiati nei Paesi ospitanti, rielaborati dalla rete Eurydice, “Supporting refugee learners from Ukraine in schools in Europe” e “Supporting refugee learners from Ukraine in higher education in Europe“, proprio il nostro Paese è nei primi posti tra gli Stati europei con il maggior numero di studenti ucraini negli istituti. Al primo posto per il numero di bambini e adolescenti rifugiati c’è la Polonia con 528.110 alunni a maggio e circa 290mila in Germania sempre nello stesso mese. Troviamo poi la Cechia (70.530), Italia, Romania, Spagna e Slovacchia (fra 30.000 e 40.000). Alcuni di loro non sono iscritti a scuola, tuttavia l’Italia figura tra i Paesi con la percentuale più alta di iscritti che arriva al 71 per cento. Ha fatto sapere Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù: “I Paesi europei hanno già compiuto passi importanti per integrare i rifugiati ucraini nei sistemi educativi e la Commissione europea sta mobilitando una serie di programmi e di strumenti politici per sostenerli. Stiamo fornendo sostegno finanziario alle scuole, all’istruzione e alla formazione professionale, nonché all’educazione e cura della prima infanzia attraverso i Fondi di coesione dell’UE, Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà“.