Le scuole inglesi stanno attraversando un momento di grave crisi: secondo fonti ufficiali starebbero perfino valutano il passaggio alla settimana scolastica di 3 giorni. Diverse sono le riunioni dei dirigenti scolastici che si sono e si stanno tenendo durante la vacanze estive al fine di valutare le possibili soluzioni. Il motivo di tale difficoltà starebbe nell’aumento dei costi, in particolare quello relativo alle bollette energetiche, che sono aumentate esponenzialmente negli ultimi mesi. Ma anche nell’aumento degli stipendi degli insegnanti.
Scuole inglesi in crisi
A settembre sono in programma aumenti salariali per gli insegnanti: ciò provocherà di fatto una diminuzione del budget destinato alle scuole. Unitamente a questo si prevede un ulteriore aumento delle bollette energetiche. Per tale motivo le scuole – come ha dichiarato Marc Jordan, amministratore delegato di Creative Education Trust – stanno valutando di ridurre i giorni della settimana dedicati alle lezioni. Il tutto, naturalmente, per cercare di arginare l’emergenza riducendo i costi energetici.
Per fare fronte a tale preoccupante situazione, alcune scuole starebbero invece valutando non solo il blocco delle assunzioni, ma anche il licenziamento di alcuni insegnanti. Altri possibili provvedimenti potrebbero essere la cancellazione dei programmi di recupero del Covid e gli investimenti pianificati negli edifici scolastici.
L’obiettivo del governo
Si tratta di soluzioni giudicate da alcuni estreme, ma che sembrano essere necessarie per evitare collassi. L’amministratore di uno dei maggiori centri scolastici del Paese ha dichiarato:
“Giorni scolastici più brevi, meno club doposcuola, opportunità di arricchimento e restrizioni draconiane sull’utilizzo dell’energia diventeranno una realtà per tutti i trust. La situazione è particolarmente difficile per i trust più piccoli e le scuole autonome”.
Per far fronte all’allarme, secondo una ricerca la spesa per allievo nel 2024-25 dovrebbe essere inferiore del 3% rispetto al 2010. Ciò arriverebbe dopo un decennio di tagli all’austerità. Ma, anche se i ministri si starebbero impegnando a riportare il finanziamento per allievo ai livelli del 2010 entro la fine dell’attuale parlamento, l’Istituto per gli studi fiscali sembra non essere d’accordo con tale piano di azione.
Secondo una ricerca dello stesso istituto, entro il 2024-25 la spesa scolastica per alunno in Inghilterra sarà del 3% inferiore rispetto al 2010. Questo in quanto la crescita dei finanziamenti dal prossimo anno scenderà al di sotto del ritmo di espansione dei costi scolastici, riducendo il potere d’acquisto dei budget scolastici. E’ quindi probabile che i piani di spesa per i prossimi anni si rivelino insufficienti per far fronte alle pressioni sui costi che le scuole devono affrontare.
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