Un nuovo studio evidenzia le crescenti difficoltà affrontate dagli insegnanti nelle scuole internazionali, che lamentano un peggioramento rispetto a cinque anni fa e sollevano preoccupazioni sull’impatto della tecnologia.
In un recente studio pubblicato dal Times Education Supplement (TES) si mettono in luce le crescenti difficoltà che si trova ad affrontare il personale docente delle scuole internazionali. Sebbene si concentri su una minoranza di istituti frequentati da studenti provenienti da contesti generalmente privilegiati, il rapporto solleva questioni che riguardano l’intero sistema educativo globale: l’impatto della tecnologia e le condizioni di lavoro dei docenti sono problemi che travalicano i confini delle singole scuole e richiedono misure sistemiche adeguate ed eque.
I dati dello studio
Le scuole oggetto dell’analisi sono spesso considerate all’avanguardia per quanto riguarda l’adozione di metodologie didattiche innovative. Nonostante questo, però, gli insegnanti segnalano un crescente deterioramento dell’ambiente scolastico e richiedono una maggiore tutela del loro ruolo. In particolare, l’indagine ha rivelato che il 70% dei docenti intervistati e l’83% dei responsabili del benessere (Pastoral care) hanno osservato un netto peggioramento delle problematiche rispetto a cinque anni fa.
Questi dati preoccupanti non si limitano a una singola area geografica. Le percentuali sono infatti simili in diverse regioni del mondo: in Asia il 70% degli insegnanti ha riportato un incremento delle difficoltà, mentre in Europa e in Africa le percentuali si attestano rispettivamente al 67% e al 74%. Questo fenomeno globale suggerisce che il problema è profondamente radicato e richiede un intervento urgente a livello internazionale.
L’impatto della tecnologia: è una soluzione o un’ulteriore fonte di problemi?
Molte scuole stanno cercando di risolvere il problema implementando nuove procedure, spesso supportate dalla tecnologia. Ma la pressione di abbandonare i metodi tradizionali potrebbe spingere molti insegnanti a lasciare la professione. Secondo il Times Education Supplement, un numero sempre maggiore di scuole internazionali potrebbe seguire l’esempio del 24% degli istituti che hanno già integrato l’uso della tecnologia nella didattica, pur cercando di evitare un eccessivo affidamento su di essa.
Secondo le risposte degli insegnanti, invece, la tecnologia non è sempre positiva per gli studenti: l’88% degli intervistati ha infatti notato che i bambini che trascorrono più tempo online manifestano maggiori difficoltà di apprendimento. Questo dato sottolinea la necessità di un approccio equilibrato nell’utilizzo della tecnologia in classe. Se da un lato l’approccio tradizionale, basato sul contatto diretto tra insegnanti e studenti, potrebbe non essere più sufficiente o pratico da solo, dall’altro è ormai chiaro che un uso indiscriminato della tecnologia potrebbe aggravare le problematiche esistenti.
Le parole del responsabile del Pastoral care per TES
Dawn Jotham ha sottolineato l’importanza di affrontare queste nuove sfide con determinazione. Secondo Jotham, le scuole devono combinare monitoraggio, rendicontazione e azioni rapide per affrontare in modo efficace le problematiche legate all’uso eccessivo di smartphone e social media. “Questo approccio costruisce fiducia tra studenti, personale e genitori”, evidenziando però che gli insegnanti necessitano di una formazione specifica per affrontare questi temi complessi.
Jotham ha anche affermato che “il benessere e la sicurezza degli studenti sono una priorità per tutto il personale scolastico”. Poiché la tecnologia offre molte soluzioni, è probabile che un numero crescente di scuole internazionali continui a investire in questo settore, non solo per supportare gli studenti e il personale, ma anche per dimostrare tale impegno ai genitori e alla comunità.