Secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse sulle competenze di lettura dei quindicenni, il 20% degli adolescenti italiani ha difficoltà a leggere correttamente e a comprendere pagine di giornale o brani scolastici. Questi studenti commettono errori e leggono in modo incerto, troppo lento o troppo veloce. Il che non può che far preoccupare, soprattutto in vista del loro futuro. Approfondiamo i risultati nel dettaglio.
1 studente su 5 delle scuole superiori, legge male
L’OCSE, organizzazione internazionale che opera per creare politiche migliori per una vita migliore che favoriscano prosperità, uguaglianza, opportunità e benessere per tutti, ha evidenziato come sia fondamentale che i ragazzi diventino lettori fluenti, in modo da potersi concentrare su compiti di comprensione di livello superiore. Il programma Pisa, indagine internazionale promossa dall’OCSE che misura ogni tre anni le competenze degli studenti quindicenni dei Paesi aderenti, ha analizzato quelle nella lettura dei giovani di tutto il mondo, e l’Italia ha ancora molta strada da fare per migliorare la propria situazione.
Sempre da quanto emerso dai dati diffusi, solo il 79,2% dei quindicenni italiani può vantare una lettura fluente, a differenza di quanto avviene invece in altri paesi europei. In Francia, Germania e Finlandia, ad esempio, tale percentuale è ben più alta, e si colloca intorno all’86-89%. Tale mancanza di competenze potrebbe essere la ragione per cui quasi il 23,3% degli adolescenti italiani ha difficoltà a comprendere un testo scritto. Requisito fondamentale e fonte di molti vantaggi sia a livello personale che professionale, questo, in quanto consente di migliorare le prestazioni accademiche, lo sviluppo del pensiero critico, la capacità comunicativa e l’espansione della conoscenza.
L’Italia agli ultimi posti nella classifica Ocse per le competenze legate alla lettura
A rincarare la dose arrivano anche i risultati dei test Invalsi del 2022, che hanno evidenziato come oltre un terzo degli studenti del secondo anno della scuola superiore italiana abbia un livello di competenze in lettura al di sotto del livello accettabile. In particolare, il 12,5% di tale gruppo leggerebbe, in paragone, come un ragazzino di prima media. Questi dati rappresentano un campanello d’allarme per il sistema scolastico italiano, ed evidenziano la necessità di un maggiore investimento in formazione e di un impegno più deciso per migliorare le competenze di lettura degli studenti.
Non è un caso se, in base all’indagine Piaac, (Programme for the international assessment of adult competencies), promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con particolare attenzione alla popolazione giovane della fascia di età compresa tra 16 e 29 anni, la nostra penisola occupi le ultime postazioni relativamente alle competenze di lettura, scrittura e matematica.
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